Trentesi masettima. 3S5 fa nel Luogo di Afolari fotto nome di San Donato, ed ivi coiìituifce Presby ter uni, fic tamen ut absque alla femina ibidem habitart debeat, & per fingulas hebdomadas quatuor Peregrinos omm tempore die uno pafcere debeat. In un’altra Carta dell’Anno 765. Rixolfus unus minonbus Presbyte-ris , confentiente mi/ii Donno Pane meo Regnulfo Abbate, dona molti Beni all’Oratorio di Santa Maria e di San Donato, fabbricato da fuo Padre, ed ivi mette un Prete per Rettore , il quale per omnem feptimanam tri-bus diebus viginti quatuor Pauperibus prandium exhibeat. Il pranzo era que- ilo : Scaphilum ( mifura di frumento ) grani, unde fiat pana coclus , & duo concjia vini , & duo cangia pulmentarii ex faba & panico mixto, bene fpfo, & condito de unclo, vel de oleo. E perciocché Carlo Magno nella Legge Longobardica 63. decretò, Ut Epifcopi & Abbates per Xenodo-chia & Monafteria , Hofpitale , ubi antiquuus fuerit, faciant, & fummopere curent, ut nullatenus praiermittaiur ; ed altre Leggi aggiunfe , per rifar-cire gli Spedali , e ben trattare i Poveri e Pellegrini, le quali fi truo-vano confermate da Lottario I. e Lodovico li. Augufti: perciò Ambro-iìo Vefcovo di Lucca, come apparifce da un fuo Strumento dell’Anno 847. riftorò il Senodochio di San Colombano, fituato predo le mura della Città, ad falutem animar um Domnorum nofirorum Hlotharii lmperatons, & HLudowici Regum con rammentare facram jujjionem Imperialem intorno a quefto , e con ordinare, ut Jemper tribus diebus per fingulas hebdomadas ibidem duodecim Pauperes pafcamur . Particolap.mente poi ufo fu di que’tempi il fabbricare quelli Of-pizj di Carità per fuffidio e comodo de’ Pellegrini, dove fi doveano paf-fare i Fiumi fenza ponte, e valicare le cime de’Monti. Perciò Lodo-vico II. Imperadore in un Capitolare dell’Anno 855. da me dato alla luce nella Par. II. del Tomo I. Rer. Irai, e aggiunto alle Leggi Longobardiche, indirizzò anch’egli de i Meffi pel Regno d’Italia, con deputare fpezialmente a tale ufnio de i faggi Abbati, & ordinare, che vi-fitaffero i Momfterj dell’uno e dell’altro leffo, e con dire fra l’altre co-fe : Scnodochia autem ficubi quce funt negletta, ad prifiinum fiaium revoce nt , Hojpitalia vero Pauperum tam in Montanis , quam & ubicumque fuif-fe nofcuntur, pleniter & diligenti cura refiaurentur. Perchè ne’Monti fi pian-tallero Spedali, facilmente s’intenderà al ricordarfi , che ne’vecchi Secoli troppo rare erano nell’alte montagne le cale, e all’incontro vi abbondavano le felve inofpite e i bofchi ; di modo che i Poveri viandanti o Pellegrini colti in quegli orridi paefi, non aveano tetto, e recavano la notte efpofti alle Fiere , con pericolo della vita . Similmente a i Fiumi privi di ponte , fe quelli fi gonfiavano per pioggie o nevi fqua-gliate, bifjgnava a’poveri Paflaggieri il fermarli -, e però degno della Mifericordia Criftiana fi trovò il fabbricare Spedali e ricoveri de'Poveri fpezialmente in que’ pericolofi luoghi . Di quello pio coilume un e-