Dissertazione r• ieraces , & nobiles homincs ipfius ibi commanentes, ubicumque de bis faci* Juerit caufa. Si Teppe ben prevalere di tal Privilegio il Vefcovo fuddeito , perchè tuttavia eiiiie un riguardevoi Placito tenuto nell’ Anno 841. in Cremona da Adelgifo Come , per Sanclionem facri Principi& Seremffirm Augufli Hlothard, magni & cjloriofìffimi 1 mperaicns, dove interv enne i. ¿. re-iato rancoarào una cum Benedici o Diacono , ejufiem Prcefulis Nepote , Capei-lano Domni Regis Hludoivici, Aucjufli Lothani Filius. Scritta tu quella Ao-titia incjuifìtionis di alcune Corti, già donate da Carlo M.gno alla Chie-ia di Cremona , Anno Domini & Sereni(Jimi Lutharii Augufli XXIl. ejuf~ que dilecli Filli gloriofi Regis Ludovici idemque Secundo XL Raitudas A-pril's per Indizione V. Ecco di nuovo confermata 1’ Epoca del Regno d’ Jtalia conferito a Lodovico IL nell’ 840. o pure 841. del che poco fa abbiam parlato, e fi può anche oflervare nella Differtaz. X. Truovaiìquì un Antonio Prete , il qual dice : Scio & bene memoro , quando Domnus Karolus Rex iflam patriam Longobardiam adquifvit &c. Qui ancora s’ incontra Rotchiìdus Bajulus Pipim Regis. Due Pippini viileio in quei Secolo, l’uno figlio di Carlo Magno, e Re d’Italia, defunto nei/ Anno Sio. e l’altro Figlio di Lodovico Pio Augufto, e Re di Aquitama , morto nell’838. Ancorché queft’ultimo nulla avelie che fare in Italia, pure «i lui folo fi può credere che foiTe flato Baio quel Rotchildo- Addgifo Conte , Prefidente del Placito fuddetto , ne gli Annali de’ Franchi li cice fpedito in Italia nell'Anno 836. per trattar di pace col Figlio Lottano. Di lui pure è menzione nel Concilio Romano dell’ Anno 853- Deli’111-quifizione fatta per mezzo di teftimonj ne abbiamo altro efempio in un Placito, tenuto nell’Anno 838. in Lucca da Agano Conte di quella Cuià, e da Crifliano Diacono, Me (fi di Lottario piiffimo Auguflo, in cui Jacopo Vefcovo di Lucca pruova il fuo gius fopra la Chiefa di San Fridiano. ■Aggiungo un Placito tenuto in Cremona nell’ Anno 891. da Ardendo , o ila Arderico Miffus Domni Guidonis Lmperatoris. In effo vien provato da Landone Vefcovo di Cremona il fuo diritto fopra la Riva, e certe Itole del Po, contra di Anfelmo Avvocato della Corte Sexpilas. Si vuol anche oiTervare ( e già ne ho detto qualche cofa nella Dtf-fert. IX.) che non v’era Luogo determinato, ove fi teneilero i Placiti. Si truovano celebrati nel Palazzo , e nelle Corti Regie, e fovente ancora in Luoghi e cafe altrui, fe per avventura ivi fi trovavano i Re , i lor Meffi , Duchi, Marchefi, e Conti, e vi foflero i Giudici richiefti per quella funzione. Anche a Cielo aperto fi teneano talvolta. Che fe nelle cafe altrui s’avea da fare quella adunanza, d’uopo era chiedere licenza al Padrone di efi'e , o dello Stabile, affinchè da quell’Atto pubblico non provveniffe pregiudizio, a i di lui diritti; e coftume fu di efprimere quefta licenza nella Carta del Placito. Varj efempli di ciò fi poffono vedere in queft’Opera. Ma fi dee aggiugnere , che intervenendoli Re od lm-