Ventesiman-ona. Zi Tidere al Popolo. Odi Everhelmo nella Vita di San Poppone Abbate Sta-pulenfe ne gli Atti de i Santi del Bollando al dì 25. di Gennaio Cap. 6. Contigli eùam Ludis Hìflrionum lmpenales fores occupari, atqut eo Spe-eiaculi genere Regern cum fuis delecìari. Era Arrigo I. fra gli Augufti quel He, che fu poi per la Tua Santità canonizzato. Seguita a dire: Urjis edam nudus "quidam vir, membra melle perunclus , exhibetur, a quo eùam pluri-mum prò periculo Juimet timetur , ne forte ab iisdem Urjìs ad offa fui, melle confumto, pervenireiur. Porro Rex ejusdem Spectaculi adeo amore in oculis fuis captus tenetur &c. Ecco di che fi dilettavano anche gl’ Impera-dori fteifi nel principio del Secolo XI. Certamente a mio credere tempo non fu in Italia , in cui non (ì vedette una grande e varia copia di queftì Giocolieri. Teofane nella Cronografia all’Anno 17. di Giuftiniano il Grande Imperadore, cioè nel 543. della noflra Era , racconta un fatto, che viene anche rapportato dall’Autore della M licei la Tom. I. Par. I. Rer. Ital. Le fue parole fon quefte: Eodem Anno planus ac Circulator quidam, Andreas nomine , ex ÌTALICIS pa rtibus adfuit, julvum & orbum lumine circumducens canern , qui abeo juffus , & ad ejui nuium mira edebat fpeclacuU . Is fiquidem in forum , magna Pcpuli circumflirne caterva , prodiens, annulos aureos , argcn-teos , & ferreos , clam cane , a fpeclatoribus depromebat, eosque in fola de-pofitos, aggefli terra cooperiebat. Ad ejus dande juffam Jingulos tollsbat canis, & unicuique fuum rsddebat. Similiter diverforum Imperatorum nu-mismata permixta & confu fi , Jigillatìm proferebat. Quia edam ad fante vi-rorum ac mulierum circulo, canis interrogatus mulleres uterum geflantes , fcor-uit ore s , adulteros , varcos ac tenues , ac denique magnanimos , idque cum ventate, demonflrabat . Ex quo eum Pythonis fpiritu motum dicebant. Nè pur i tempi noftri fon privi di tali illufioni, le quali il volgo per lo più i'-lpetta, che fi facciano per arte Diabolica; e veramente cofe talvolta fi veggono , che paiono eccedere 1’ arte e fapere de gli Uomini. Anche i Goti a’tempi del fuddetto Giuftiniano I. Augufto, come s’ ha da Pr »copio Lib. I. Cap. iS. de Bello Goth. rinfacciavano i Romani , che 1 Italia non riceveva da i Greci , fe non de i rapprefentanti delle Tragedie, de i Mimi, e de i Corfari. Tuttavia fe noi cercheremo Commedie o Tragedie compofte ne’Secoli dopo Giuftiniano, forfè nè pur una ne troveremo. Io non so ricordar alrro eh? un’Operetta , pubblicata dal Padre Bernardo Pez Benedettino Par. II. del Tom. II. Thefaur. Aneciot. con quello titolo: Ludus Pafchalis de adventu & interitu An-tichrifii in Scena Sceculo XII. exlubitus . Quivi fi mettono in ifeena il Papa , l’Imperadore , i Re di Francia, Germania , Grecia, Babilonia &c. l’Anticrifto e la Sinagoga. Molti Refi lafciano afFafcinare dall’Anticri-fto, ma in fine coftui refta abbattuto. Anche Albertino Muffato , riguardevole Scrittor Padovano, circa l’Anno 1320. coropofe una Tragc-Diff. hai. Tom, II. B 3 dia