40 Dissertazione che fi chiamano Filatoi per torcere ed orfoiare ì fili delia Seta , e d* uopo era, che i Modeneli ricorreffero colà per quello effetto, cautamente cuilodendo t Bologneii quell’utile loro invenzione: finalmente avvenne , che nel Secolo XVI. la maniera di formar tali edifizj , fu portata a Modena, e qui accolta con gran fella. Però i Nobili Rangoni, ienza far cafo delle minaccie de’ B Iognefi , ne piantarono tolto uno ne la lor Terra di Spilamberto , e un altro in Modena preffo la Chie-fa di San Giorgio, ad ìmitazion del quale pofcia moiti altri fe ne formarono in Città, onde parte dei baffo Popolo ricava il fuo foilentamento. Ma quello artifizio e poi paffato in altri p ;eiì, ed anche O tramonti a i dì noitri, con grave pregiudizio de gl’italiani. Da tanta abbondanza di Seta quante manifatture lì formaffero ne’ vecchi tempi, potià averlo offervato il Lettore di fopra nella Differt. XXV7. Qualche cofa dichiamo ancora dell’ Arte della Lana , che medeiì-«jamente con molto iludio era efercitata una volta in Modena . Siccome fi legge nel Regiftro MSto di queilo Comune nell’ Anno 1306. i Cittadini, qui faciunt & exerccnt Artem Pignolaiorum, Loaliarum, & Sta-mignolarum in Civiràte Matinee , qui funt in magna quantità’e , dimandano licenza di avere il proprio Malfarò. Ne gii Statuti della medeiìma Città dei 1317. in oltre lì truova : NuLus , qui Jìt fcriptus m Arte B xdlorum ( oggidì Bifelli , o Bigelli del lo o colore , panno groffo di Lana, fpe-zialmente fabbricato nelle n lire Montagne ) audeat immi/cere aliquoò pilum de bove, vel de capra , vel de afiia , vel de htreo , de capreto , vel de cane, vel ianam de Petegatiis, cu n lana de Pecora, vel de Agnellino &c. Ma non vi credere , che qui fi fermaffe allora 1’ mduftria de’ Mo-denefi . Dallo iteifo Statuto abbiamo : Textores , vel textrices panni lana, lini , bmdce , Scice , vel Zendalis , non debeant recipere aliquod fihum prcc-diclorum , vel Setam , nifi primo totum fuera penfatum &c. Ma particolarmente in Firenze dopo 1’ Anno 1200. e fenza parag me più dopo H 1300. crebbero 1’ Arti della Seta, e del Lanificio, talmente che in effe fi occupavano migliaia di perfone, e quivi iì procacciavano il vitto. Con gara non minore vi fi applicarono ancora i Bolognefi , Milanefi , Verone fi , Padovani, ed alrri Popoli, e tanti lavori faceano , che 1’ Italia ne inviava anche a gli Oltramontani-, ma oggidì dimentica dì sèiteffa, ed immerfa in ozio vile , a riferva di alcune poche Città , compra caro da gli ilranieri quello , che potrebbe fabbricare da sè fteffa . Abbiamo nella l. interdum ff. de Publicanis, quali fpecie al tempo de i Romani pertinerent ad vecligal. OJafi ora , quanto dì Gabella fi pagafie ìet Modena nell’Anno 1306. per le merci condotte per Strattam Llaudiam che fembra chiamata Emilia da gli antichi Romani, ma in qutile parti da molti Secoli è detta Strada Claudia Regale, o Maejlra. £ di qua fi può anche intendere, quai generi di merci allora foifero in ufo. Nel