Trentesimaprjma; 57 cui Auòibmo Abbate del fuddetto Moniflero vince una lite contra di al' cuni fuoi Servi. Egregia chiamai queita Carta, perchè vi fi veggono efpreiìì i Riti di al.ora nell’efame delle controverfie , e perchè vi fi truo-va menzione di Li ut ifredo Duca, il quale penfo io, che foffe Governatore della Marca di Trento, che tale anche era efl’a a’ tempi de i Longobardi. In oltre impariamo, doverli ammettere un’Epoca non conofciu-ta dal Padre Pagi di Lodovico II. Figlio di Lottarlo 1. Augufto , come Re d’ Italia , cominciata neli’Anno 840. o pure nell’841. giacché quel Documento li vede dato Anno Domnoram nojlrorum Hlotharii invici'¡fimi Imperatore V ice firn o Quinto, & Domni Hludowici Filli ejus gloriofi(ji'ni Kegis Anno Quinto fub die Vicefimo fexto de Menje Februario Indizione OBava (3). Sicché non afpetrò Lottario Augnilo per dichiarare Re d’Italia il Figho la Coronazione di lui in Re , fatta nell’Anno 844. da Sergio II. Papa . L’ Epoca fteffa rifulta ancora da un’ altra Carta riferita dal Campi nel Tomo I. della Storia Ecclefiaftica di Piacenza, e (cxìtta Anno Domni Hlotharius Imperator , Hiudoyici Rex ejus Filli Anni Regni eo-rum XXVII. & VII. Menfe Jumo, Indict'one X. Sapeva ben di Lettera quel Notaio. Riferì il Campi quello Documento all’Anno 850. ma appartiene all 847. Ora i Giudici di que’ tempi barbarici non profferivano il Decreto loro in ilcritto, come a’dì noflri, ma alla prefenza delle parti contendenti, come più giuflo loro fembrava , fentenziavano in favore dell’una di effe. Il vinto confeffava , o fi fìngeva che confeffaffe di aver torto ; e il Notaio fcriveva i voti de’ Giudici. Ho io nondimeno veduto de i Giudicati, ne’ quali fenza confezione alcuna del vinto è pronunziata la fen-tenza . Tale è quella di una Carta della Conteffa Matilda , fcritta nell’An-no 1114. e prefa dall’ Archivio Eftenfe, incui quella Principerà ftando nella Rocca di Carpineta, decife una lite. Non è effa Carta i’Originale , ma una Copia fatta per confilium Guidonls Judicls & Advocauis DV~ CIS GVELFI, cioè di Guelfo VI. uno de’ Principi della Linea Eflenfe di Germania, il quale da Federigo I. Imperadore fu creato Dux Spoletì9 Marchio Tujcicz, & Dominus Domus Co mi uffa Matildis : di cui ho trattato nella Par. I. delle Antich. Eflenfi. Molto ancora fi praticò ne5 vecchi tempi il ripiego , ufato anche a’ dì noflri, di terminar le controverfie dubbio fe col mezzo di teilimonj concordi; cioè con ricorrere, quando s’erano fmarrite le fcritture , all’afferzione di perfone informate e dabbene. Queflo rimedio benché approvato da tutte le Leggi, pure fel procuravano gli Ecclefiaftici da gli ileiìì Imperadori, come colia da un Diploma di Lottano I. Augufto che copiai dall’antico Regiftro del Vefco-vato di Cremona. Cioè quell’Imperatore circa l'Anno 840. concedette a PanchoardoVefcovo di effa Città il potere ricercare Stabili e Schiavi tolti a quella Chiefa , in quibus locis inquijitio fa eia fuerit per bonos , & [}) Fedi le A fino talloni infine del Tomo. vercices,