Quarantesi ma. 4^3 and ce grada, illuni proprio & genuino, quo pronunùatum & cotftpofìtum ¿fi a Saticlo Patricia, idiomate, prò dignuate proferemus in medium. La Scotica • canitur ille Verfus : Ailbt umal , Patrie Muman, mò gach rath Theclan Patrie Nandei.fi, ag theclan go brath . Vedi, qual fia l’antichità delle Rime, fé le usò anche San Patricio . Iti oltre il P. Mabillone nel Tom. III. de gli Annali Bened. pag. 6H4. pubblicò un Ritmo comporto in Lingua Tedefca nell’Anno 883. in cui iì truova il medefìmo concento di voci. Dal che fi può vedere, quanto fi diparta dal vero, chi pretefe nata la Rima dopo 1’Anno Mille. Gli fteiìì Franzefi , prima che i Provenzali fi faceifero tanto credito colle loro Poe-fie, pare che co m pone fiero Verfi Rimati . Il Buleo nella Storia dell’ U-niverfità di Parigi riferisce l’Epitaffio in Ritmo Franzefe , pollo a Frodo-ardo Storico di Rems , che nell’Anno 965. finì divivere. Due foli verfi di là trafce'ri pfibiff'o . VF.QVIT CASTE CLERC, BON MOINE, MEILLEV ABBE’ ET D1 AGAPIT LY ROMAIN FVT AVBE* &c. . Anche il P. Mabillone ne gii Atti de Santi Bened. al Secolo V. ilimò5 quelli Veri! non longe ab illis temporibus fenptos. Ecco dunque , quanti poterono elfere Maeftri de’Siciliani pel Poetar Volgare , prima che i Provenzali cominciafiero ad accreditarli co i loro Verfi. ■ Quanto alla forma de’Verfi Italiani, nè pur quella ebbero bifogno i Siciliani, ed altri Poeti d’ Italia, d’impararla dai Poeti della Provenza , ancorché il Crefcimbeni nel Lib. I. della Storia della Voìgar Poefia icrivefie con tutta franchezza . Egli è chiara cofa, che VEndecajìllabo venne in Italia, Ma egli ileffò nel Lib. I. Cap. V. de’Comment. pefato meglio quello affare , confefsò poi di conoicere , che tal forta di Verfi età venuta dall’imitazion de’Latini, come prima di lui aveano offervato il Caflelvetro, e Jacopo Mazzoni nel Libro li. Cap. 33. dell’Apologia di Dante . Aggiungo io , che non folamente da i Metri e da i perfetti Verfi de’Latini poterono gl’italiani apprendere la manierade i loro Verfi Volgari, ma anche da gli antichi Ritmi -, perchè ancor quelli, ficcome vedemmo, furono co.mpoiti in ogni forta di Metro. Ma per riilringermi a i foli Verfi Endecafillabi,de’quali fpezialmente fi diletta la noilra Poefia, certo è, eh’elio fu praticato tanto da gli,antichi Poeti Greci e Latini, quanto da i fabbricatori di Metri e Ritmi ne’Secoli barbarici. Fra le Opere di Walafredo Strabone, celebre Scrittore del Secolo Nono, fi legge una fua pia Orazione , di cui qui rapporterò alcuni pochi Verfi. O rerucn Sator omnium tremende , Rum poenas Crucis innocens luifìi j « In. quo ntl nifi repperis ruinam &c. DijJ. Ital. Tom. IL F f 3 QvìÌ