Trentesi materzà: 147 Piluccare, Spiluccare . Senfìm a li quid carpire, uti pilos, plumas &c. Da Pilus, Piluius, Piluticus, Piluticare, pensò il Menagio nato quello verbo. Da Pilus , Pilutius, Expiluiiare , Spilucciare , Spiluftare, Spili^icare il medeiimo Scrittore con tale (cala ( che ne aveva egli una per ogni bifogno ) cioè dai medeiimo /V/w.ì traile Spilu^icare. Veramente in tali verbi li lente la voce /Vo, e fembra che lignifichi Pelare a poco a poco . Ma non è certo. Anzi fembra a me più verilìmile , che iìeno venuti dal Germanico verbo Pfluchen , che lignifica Deplum.are, Cavar le perire, il che fi fa a poco a poco. Verbo è quello antico e proprio di quella Lingua. Levato fecondo il fohto quell’afpro F. in Italiano divenne Pluc-care, Piluccare -, ed aggiunto Ex, fecondo il Dialetto Modenefe ne ufcì Spluccare, liccome ancora il Franzefe Efplucher. Hanno pofcia i Tofca-ni raffazzonato tal verbo a lor modo, e formatone il diminutivo Spi ¡ubicare. Il Nicozio da Explicarì ( oibò ) e il Menagio da Expellicare ( peggio ) vollero trarre l’EJplucher de’Franzefi. Nè s’avvide il Menagio, ef-fere l’italiano Piluccare e Spiluccare, lo iteffo che il loro Efplucher. Pipijlrello, V~ipi(ìello. Vespertilio. Non m’accordo col Ferrari, che deduce tal nome a fonitu Jlnòulo ( Etimologia ftramba ) ma col Menagio, il quale dallo fteffo vocabolo Latino lo tira. Nè fo (blamente menzione, acciocché lènta il Lettore, come il Popolo a poco a poco corrompendo gli antichi vocaboli, li trasfigura. Invece di Vefperulìo (i diffe VìpiflrcUo, e pofcia Pipijlrello. Più lontano andarono i Modeneii, che ne formarono Palpaflrello. E qui mi fovviene il lepido nome che danno i Cremo-neii al Pipijlrello, chiamandolo Sgrignapappola dallo Sgrignare, cioè mo-Jlrare i denti, de’quali fon provveduti quegli uccelli fuor del coftume de gli altri. Nel Vocabolario della Crufca della precedente edizione Nottola (ì chiama Vefpertìlio. Temo che vi iìa fcappato quefto nome per i-navvertenza . Nottola altro non è che Nottua de’Latini, Civetta in Italiano . Piccare. Leviter pungere. Stimò il Menagio, che dallo fteffo Pungere per mezzo di varie metamorfoii, bene fpeffo incredibili, nafceffe in fine Piccare. Ma vedi fopra Becco, Rofìrum. Di là venne il verbo fud-detto. Beccare fe ne formò, pofcia Beccicare frequentativo per Andar Beccando. E quefto per la facile converiìone del B. in P. diventò Pi■{-■(iccCre . Così i Tedefchi dicono Pichen per Beccale. Toglie pofcia ogni dubbio il verbo Be^icare adoperato da gl’italiani nel fenfo medeiimo.' del che varj efempli adducono gli Autori del Vocabolario. Di qui poi Panico e Pitficotto, che lignifica prendere colle dira da qualche maffa una picciola porzione di farina, miglio, ed altre fimili cofe, a guifa de gli uccelli, che prendono il cibo. Hanno ancora alcuni Popoli delia Germania 'Pitjen lignificante Piccare. Poltrone. Ignavus, Iners. Il Savarone, il Lindenbrogio, e il Salmaiio, Q 4 da