Trentesimaterza. 109 efprime tal lignificato, e sì perchè anche ivi fi tratta di un Noòo, dicendo noi egualmente un Laccio di Figure. Guadagno. Lucrum. Guadagnare. Lucrari. Dal Greco Kardainein lo traiTe il Monoiìni. Da Vas Vadis il Guieto e il Ferrari: quaiichè fi fof-fe formato Vadanu77, cioè pretium Vadationis. Poco ci vuole a far de’ Sogni vegliando. Dalla Germanica antica voce Winnen lo dedufl’e Carlo Cacone Curzio. Truovo io tenebre dapertutto. Ciò non citante, fembra veriiimile , che da qualche Nazion Settentrionale iia difcefa quella parola, da che comincia per GV. come tant’altre voci Germaniche cominciami per W. e puoi vederla comune in Francia, dove è Gain e Gagner; in Inghilterra Gain-, in Ifpagna Ganar-, e in Islanda Gagn, come offervò l’Hichefio. Come poi fia entrato il D. nel vocabolo Italiano, noi so intendere. Guado. Lfaiis nella Greca Favella. Erba da tingere i panni in azzurro. Dal Guciflum de’Latini volle ricavar quello nome il Menagio, parola di Plinio Lib. n. Cap. I. come emendò il Salmafio fopra Solino Cap. 22. Ma ognun sa, quanta licenza fi prendeffe il Salmafio in emendare o mutare i vecchi teili. Glajlum lì legge in Plinio. E poi da Guajlum fi farebbe formato Guafio , non Guado. Probabile a me fembra, che dal Germanico Weid, o Waid, come legge il Cramero, fia ufcito l’italico Guado. Anche i Franzefi hanno Guede o Guesde, fignificante lo IteiTo , e provvenuto dal medefimo fonte. Gualcire. Vedi fopra in quella medefima DiiTertazione . Guancia. Gena. Il Ferrari e il Menagio, foliti fempre a pefcar l’origine delle voci Italiane nella Greca o Larina Lingua, tirandole poi con gli argani al loro intento: il primo da Gena Latino, il fecondo dal Greco Gnatfios, ricavarono Guancia. Ma nel Settentrione anche quella voce s’avea da cercare. Lo ileiio GV. con cui rendiamo il Tedefco W. come già dilli, dovea fervire d’indizio. E’dunque il nollro Guancia lo llef-fiifimo IVange o JVangen della Lingua Tedefca, avendone pofcia noi formato Guanciale , Guanciata &c. Guardie. Excubia, Cuflodes corporis. Se vogliam credere al Chiariilìmo Marchefe MafFei nella Verona illuftrata Libro XI. pag. 315. s’ingannano coloro, che dalla Lingua Germanica traggono quella voce. Imperciocché die egli: bel pajfo è in Plutarco, dal quale pojfiam conoscere, tal voce eJfere Jìata in Roma fin da’ tempi di Mario : narrandofi da quefio Auiore , come Mario s’era fiatto un accompagnamento di Servi afiati, a’quali dava egli il nome di Vardie: così porta il tefio Greco. Altro non dice il teilo eli Piutarco le non quello: Circumfeptus deleclis Servis, qui fe contule/ant ad eum, cjuos Bardiczos appellabat. Colloro furono poi tagliati tutti a pezzi da Cinna e da Sertorio. Prima ancora avea il Volfio notato quello pal- io nel luo Etimologico, ma fenza che gli venifle in mente, che di là.iì Dijf. Lai. Tom. II. O potei-