478 Visita a Loucheur [27.1v.19] dopo la battaglia di Novara, dicendo: « L’Italia conosce la via che porta alla fame, non quella che porta al disonore». Subito i nostri avversari si sono impossessati di questa frase, vera o inesatta che possa essere, per provocare il ri-sentimento di Wilson, come se Orlando lo avesse accusato di attentare all’onore d’Italia. Orlando ha parlato a Genova e poi a Roma davanti a folle enormi e molto eccitate. Hanno pure parlato Diaz e Barzilai che hanno viaggiato con lui. Sonnino ha pure dovuto parlare a diverse stazioni: ma egli chiede la concordia e la calma; ed ha ben ragione. Il Parlamento è convocato per dopodomani 29. A rigore la nostra delegazione potrebbe essere qui in tempo per l’arrivo dei tedeschi, e allora tutto andrebbe per il meglio. Nel pomeriggio faccio visita a Loucheur, ministro della ricostruzione industriale, che è mio collega nel comitato ristretto, recentemente creato per stabilire come debbano essere effettuati i pagamenti della Germania in materie prime e in merci, nel conto delle riparazioni. Poiché Lloyd George nel colloquio di ieri l’altro con Orlando, Sonnino, Wilson e Clemenceau, ha espresso chiaramente il desiderio che io mantenga la mia collaborazione allo studio di tale materia, e poiché io non posso più farlo in via ufficiale, lo farò in via ufficiosa; e questo è il primo accordo che stabilisco col mio collega, che si dimostra desideroso di aiutare l’Italia ad uscire dalla difficilissima situazione. Loucheur è molto spiacente del ritiro della delegazione italiana, e mi dice essere assolutamente necessario trovare una soluzione transazionale al più presto possibile. Egli insiste specialmente sulla necessità che la delegazione torni a Parigi subito dopo il voto del Parlamento; ed afferma che Clemenceau e Lloyd George si dicono molto sorpresi dell’annuncio fatto loro personalmente da Wilson dell’awe-nuta pubblicazione del manifesto. Essi erano riusciti a prò-