368 Dissertazione fa di San Michele Arcangelo porta nel Borgo di Ferrara, con obbligo di ben trattare i Me/fi del Moniftero, e di pagare ad effi la metà delle obblazioni. L’altra è forfè dell’Anno 972. dGve il medefimo Abbate conferma la fuddetta Chiefa allo rteiìò Bonizone colla giunta di un Ca-fale . Vedeiì ancora nell’Archivio del Capitolo di Reggio la conferma fatta da Gandolfo Vefcovo di effa Città nell’Anno 1066. della Chiefa di Santa Maria di Cartel Nuovo , già allivellata da Telinone Vefcovo ad In-gone e a’ l'uoi pofteri con pagare ogni anno due Denari di Moneta Pa-vefe. Pare, che si fatti Livelli non fofiero punto da biafimare , perchè forfè chi riceveva quelle Chiefe o le aveva fabbricate, o riiarcite . Per querta ragione il Gius del Patronato anche oggidì fi conferifce a fomi-glianti Benefattori delle Chiefe . Ma non mancarono Ecclefiartici una volta, i quali anche fenza que-fto titolo davano a Livella i facri Templi, non altrimenti che fa et fiero de’poderj. E ciò particolarmente fi praticò delle Decime, ch’effi Partorì vendevano, donavano, permutavano. Non occorre, ch’io parli qui dell’irtituzione ed antichità delle rtefle Decime. Abbiamo quefto argomento pienamente trattato dal Chiarifs. P. Tomafiìni nel Tomo III. de Beneficiis. Molto anche di elle ci fomminirtrano le Leggi Longobardiche, e i Capitolari de i Franchi. Ora folamente s’ha da ofTervare, come quefte Decime fi trasferifiero da i Prelati e Parrochi, benché fodero Beni deilinati al loro alimento, in Monaci, Canonici, ed anche in perfone Secolari. L’irtituzione de’Canonici fpezialmente fi dilatò, e crebbe fotto Carlo Magno, e Lodovico Pio fuo Figlio, come fi vedrà nella DifTercaz. LXII. Tanto prima aveano i Monaci propagato il facro loro irtituto per tutti i paefi Criftiani, con aver fondati innumerabili Mo-nafterj, Cele, e Priorati. I Vefcovi adunque, che per lodevol motivo e zelo di Religione prendevano a fondare o ad arricchire qualche Moni itero, o Collegio di Canonici, ufarono talvolta di donar loro una por-zion delle Decime dovute alla Menfa Epifcopale, trasfeiendo in effi Monaci o Canonici il Gius di efigerle. Ciò, che fa et ile il Vefcovo di Verona Ratoldo nell’Anno 813. verfo i Canonici della fua Chiefa, cel fa làpere o/ia Carta pubblicata dall’Ughelli. Molti Beni ancora, e fra effi le Decime delle Città contribuirono i Vefcovi di Padova al Capitolo de’ loro Canonici, come ce ne afiìcura un Diploma di Berengario I. Auguro dell’Anno 917. confervato nell’ Archivio di effi Canonici. I» lo credei Tulle prime Originale. Ma ortervato poi, che YIndizione Sefla ( s’io ben copiai ) non corrifpondeva ad eflo Anno 917. giudicai, che quel Privilegio appartenerti’ più torto all’Anno 918. nel Maggio del quale veramente correva VIndizione Sefla, e V Anno Terreo dell' Imperio di Berengario. Ora confermando effo Augufto tutti i Privilegi d’effi Canonici, fra I’ altre cofe parla de Dedmis Civitatis per omnia, cura titulis & Villu-