TrentesimaterzaT III tichità di quetta voce. Nè diffimiie forfè è l’origine della voce Imbroglio , Imbrogliare, che vuol dire Confufio,ie, Intrico. Ottavio terrari lo traile da Broglio lignificante Bofco o. Selva. A quella opinione aderì fulle prime il Memgio, ma poi pentito fcriiTe , che Brogliare venne dal Latino Turba . Come mai sì ilrana cofa ? chiederà ciafcuno . Ecco la via per cui ii perviene a sì rara metamorfofi. Turba , Turbula, Turbo-l'tum, Bulium , Brulium , Broglio, Brogliare. Già oflfervai nella Ditterta-zione XXI. altro non ettere llato Brolium ( Brollo oggidì in Modenefe ) fe non una Chiufura di Alberi. fruttiferi , o pur defhnata a nudrir fiere; però nulla ha che fare con Imbroglio , non ballando in cafi tali la fola fomiglianza delle Lettere : altrimenti noi prenderemmo per Uomini nella Lingua Inglefe JVomen , quando tal parola fignifica Femmine ; e crederemmo Strtgnere il loro Strehet, che pure vuol dire in Latino La- . xare -, e per Caldo interpreteremmo il loro Colf, che nondimeno fignifica Freddo , come anche diiTero i vecchi Tedefchi. Vien forfè il noilro Imbroglio ed Imbrogliare dal Franzefe Embrouiller : o pure hanno i Franzefi prefo da noi tal verbo? Nel Vocabolario Fiorentino molti antichi efempj di Brogliare fi truovano . Forfè difeefe da qualche antichiflima voce lignificante confufione . PreÌTo i Franzefi Brouillard è la Nebbia, e Bruii un Suono confufo. Ebbe anche la Lingua Greca Embolium denotante una Rete per prendere le Fiere . Se ne fervi Cicerone in più di un luogo. Sarebbe poffibile, che da quella voce foiFe nato Imbroglio? Ma noi non dobbiamo fperare di feoprir l’origine di tutte le voci . Quanto a me più amo di confettare ignoto a me , onde fia venuta nella Lingua Lombardica la parola Barba lignificante Zio paterno, che dedurla come fa il Menagio, dal Latino Barba, perchè per lo più fono barbati i Zii. Ma e non han forfè barba anche gli altri Parenti? Anti-chiflima è pretto di noi quella voce , trovandofi nelle Leggi di Rotari e Liutpramdo Re de’Longobardi Barbanus in vece del Latino Patruus. Nel Monittero dì San Bartolomeo di Piiloia, fpettante a 1 Canonici Regolari, Carta fi vede, fcritta Quinto Kaìendas . . . . Regnante Domnis nofìris Carulo & Pipptno fiìio ejus Regibus Francoru m & Langobardorum , ac Patricio Romanorum in Italia , que vile Papia Civitate tngreffus efl Anno oclavo & Secundo per Indiclione Quinta feliciter: cioè nell'Anno 782. Poicia fi ‘ legge Teuperto & Feudeam quondam Clerici, barbas & nepos , Filli quondam Blancani, & Teudeado, qui fuit Presbiter &c. In una pergamena Modenefe , fcritta Anno IV. Bernardi Regis Ind. Nona , cioè nell’Anno 816. comparifce Domin'cus Barba vejìer. Anche la Mercatura e la Milizia, come dianzi accennai, furono un veicolo per far pattare da una in altra Nazione alcune voci proprie di quell’ Arti. L’Autore di un Libro Franzefe ftampato nel ¡673. coi tito- lo De la connoiffance des bons Livres, al Cap. IV. così ferire: Da che SV