Trentesimaquinta. 345 FlNQUi’i Sigilli ricavati dall’Archivio dell’inilgne Moniilero Cafinen-fe. Palliamo ora ad altre ricerche. Notiffima cola è che ne’Sigilli de gli antichi Re ed Auguili quafi Tempre fi mira fcolpita la loro effigie coll’ llcrizione efprimente il loro nome. Fu queilo in ufo ne’vecchi Secoli anche preffo le perfone nobili, che con gli Anelli imprimevano la loro immagine, o qualche (imbolo. Due Anelli rari mi comunicò il fu rinomato Marchefe AleiTandro Capponi, Forier Maggiore del Papà , d’oro amendue . Nel primo diffotterrato in Bagnarea 1’Anno 1727. facea vedere il bullo d’uomo barbato colle Lettere AVFRET. Nell’ altro maggiore di mole e di pefo , una quaiì fimil Figura con lettere , ch’io non so ben intendere , conietturando fidamente di poter leggere OVA, giacché preffo i Goti noi troviamo i nomi di Totila, Baduila , Ba^a , Chin-tila , Goda., Hibba , Liwa, Ovìda, Teja &c. Certamente i nomi di que’ due Anelli fembrano Gotici, o Longobardi. Nell’effigie di quegli uomini è uguale la capigliatura , e quella corta , e che anche pare arricciata . Da Claudiano fon chiamati i Goti Crinigeri . E Sidonio Apollinare nel Lib. I. Epiil. 2. a Teodorico Re de i Goti, fcrive : Capitis apex roiundus, in quo paululum a planicie frontis in verticem ccefaries refuga crifpatur. E più lotto : Aurium legulcz , flcut mos efl Gentis , crinium fuperjacentium flagellis operiuntur. Adunque ufo fu de’ L»oti il coprir co’ capelli le orecchie, e poi fattane treccia lafciarla cadere giù per la fchiena. Ma ne’fuddetti Anelli altro non fi vede, che capigliatura intorno al capo, e quella non cuopre le orecchie. Odali ora Santo Ifi-doro Lib. XIX. Origin. Nonnulla gente s, die'egli, non folurn in vefli-bus, fed & in corpore alìqua fibi infignia vendicami, ut videmus cirros Ger-manorum, Grannos & cìnnabar Gothorum. Diede molto da ilrologare la voce Granus ad infigni Letterati, cioè al Sirmondo, al Savarone , alla Cerda, al Salmafio . Penfarono effi, che fignificaffe la capigliatura o fparfa , o raccolta in Treccie . Ma è da preferire il parere del dottiffi-mo Du-Cange, il quale i’crive difegnati con effa i Muflacchi. A queilo propofito egregie fon le parole di Ernolfo Vefcovo Ronenfe nello Spicilegio del Dachery. Evenit frequenter ( così egli fcrive ) ut barbam , & prolixos Granos , dtim poculum inter epulas fumunt, prius liquore pilos in-jiciant, quam ori liquorem infundant . In uno de’ ludderti Anelli fi mirano quelli Muilacchi , de’quali fecondo Ifidoro fi vantavano i Goti . Nella Differì. XXVII. ho rapportato una Moneta di Baduila Re de’ Goti con figura fomigliante alla ileffa dell’Anello fuddetto. Andiamo a i Longobardi. Per quanto s’ha da Paolo Diacono Lib. IV. Cap. 23. de Gefl. Langob. effi a’tempi del Re Agilulfo cervicem ufquo ad occipitium raden-tes nudabant-, capillos a facie ufque ad os demiffos habentes , quas in utram-que panem in frontis diferimine dividebant . Quell’ orrido afpetto non fi mira nelle perfone di que’due Sigilli, a riferva della divifion de’crini