V E N T E S I M A N O N A . jy le buffonefche, le quali in parte colla mafchera, e con varj Dialetti, fi fanno oggidì con Lazzi, e facezie talvolta infipide. Non è improbabile , che Mimi sì fatti, e tali plebee Commedie fieno fin da gli antichi tempi durate in Italia. Certamente S. Tommafo 2. 2. Qua fi. 168. èri. 3. abbaftanza accenna, che nell’ età fua, cioè nel Secolo XIII. non mancavano gl’ Iftnoni fra gl’ Italiani, fcrivendo : Eorum ofjicium non effe fe-cundum fe illicitum , dummodo moderata ludo utantur , ìdcfl non utendo ali-qtubus illicius verbts vel faclis ai ludum . Da tanti altri antichi Scrittori fatta è menzione de gl Iflnoni. Faceano coftoro in que’ tempi ciò, che ne’noftri vediam fatto da’ Saltimbanchi, Cantambanchi , e limili, che rap-prefentano qualche pezzo di Commedia nelle Piazze. Alla Quiitione mof-fa da San Tommafo pare che deffe occaiione Filippo Augufto Re di Francia , il quale fui principio del Secolo XIII. cacciò dal fuo Regno tutti gl’ lilriom, come gente creduta perniciofa al Pubblico . All’incontro attefta Ruggieri Hovedeno , che Riccardo I. Re d’Inghilterra de Regno Francorum Lantores ù Joculaiores muneribus illexerat , ut de ilio canerent in plateis . Predò Papia Gramatico de’tempi barbari lo ftelTò furono Sce-nicus , Hi fi no, Jocularis. Tal Torta di gente non v’è flato Secolo, che ne fia fta.to lènza. Nell’Anno di Crifto79t. Alcuino Albino neH’Epift. 107. deteftava Speclacula &• Diabolica figmema , con aggiugnere : Nefcit homo , qui Hifìriones , Mimos , & Saltatores introduca in domum Juam, quam magna eos immundorum fequitur turba Sptrituum. Così nel Concilio C sbilonenfe li. dell’Anno 813. è fatta menzione Hiflrionum , live Scur-, rarum , & turpium feu obfcoenorum jocorum . Anche Agobardo Arcivefcovo di Lione nel Lib. de Difpenf. circa 1’ Anno 836. così fcrive : Inebriai Hi-Mimos , lurpiffimosque & vanijjìmus Joculatores , quurn pauperes fame difeructati imereant. Che nè pure mancafl’ero mai ali’Italia Poeti Popolari, può apparire da quanto lafctò fcntto 1’ Autore Anonimo della Cronica della Novale-fa Lib. V. Cap. 10. Par. II. Tom. II. Rer. hai. Contivit ( die’ egli ) Jo-culatorim ex Longobardorum gente ad Carolum ( cioè al Magno nell’ Anno 774. ) venire, & Cantiunculam a fe compofì¡am de eadem re rotundo in confpeclu fuorum cantare. Adunque fotto nome di Giocolieri venivano una volta comprefi anche quelli Cantanti per le piazze. Similmente, mu-na età vi fu, che non avelie Saltimbanchi, Cantimbanchi, Ciarlatani, Cerretani &c. Negli Statuti di Milano Parte II. Cap. 43 3. fra gli altri fono annoverati e .proibiti Avantatores Corregiolce , Pulverea , dintes gratiam Sancii P'aulì, aut Sanclce Apollonia , aut pradicanies Brevia prò fibribus . Molto fenro è ciò, che qui fi dice de i Vantatori della Corregiola e Polverea . Qualche barlume poiTono preftarci^li Statuti di Cremona , ne i quali alla Rubr. 181. fi legge : Sì quis Avermtor ( in vece di Avantator ) repertus fuerit lu'dere ai Co redolavi, vel Polverellam, condemnetur in Solidi s Dtff. hai. Tom. II. B viginti flriones , Ecclefice