40© Dissertazione Della (lefia Torta è, ed inventato al medefimo fine Judicium panis & cafei, Dopo molte Ecclefiafliche cerimonie, Melfa, Comunione, ed O-razioni, aM’accufato fi porgeva Pane e Formaggio benedetto. Se poteva mangiarne e trangugiarlo, era dichiarato innocente ; fé no, colpevo-, le. Le Formóle di tale Sperimento fi poffono vedere preiìb l’Eccardo, e nella Cronica del Chiarií’s. P. Don Gotifredo Abbate Gotwicenfe. Ne ho anch’io prodotto una prefa. da un antichiffimo Rituale con quello titolo : Benediclio Pfinis & Cafei'. Anche in un altro vecchio Rituale del Capitolo della Metropolitana di Milano fi legge Benediclio Panis & Cafei ad inveniendum, qui furatus efl. Ma di più non ne reco io, potendo il Lettore trovar altri efempli nell’Opera Liturgica del P. Martene. Di maggior pericolo fu una volta Judicium Aquce ferventis. Se l’imputato di qualche misfatto tuffato in eiìa fi fcottava , per certa fi teneva la di lui colpa; e all’incontro ufcendone làno e falvo, la fua innocenza era in ficuro. La fola mano, e non già tutto il corpo, fi metteva nella bollente caldaia, come coita dalle antiche memorie. Anzi pare, che a’foli Servi fofle riferbato quello Giudizio. Nel Capitolare di Lodovico Pio dell’Anno 8«9. preffo il Baluzio, ed anche fra le Leggi Longobardiche, dove fi tratta de gli omicidj fatti in Chiefa, noi troviamo quelle parole : Si proprius Servus hoc commiferit, Judìcio 'ferventis Aquce examinetury utrum hoc fponte, an fe difendendo feci(fet . Et fi manus ejui exufla fuerit, imcrficiatur. Ma prima di quel tempo Liutprando Re de’Longobardi nella Legge 21. Lib. V. avea così ordinato, Si quis Servum alienum fine volúntate Domini fui in Sacramentum miferit, aut manum in Caldaria mit-tere fecerit, componat Domino ejus Solidos viginti. Anche Gregorio Turo-nenie Lib. I. Cap. Si. de Gloria Martyr. racconta un poco diverfo fpe-rimento fatto fra'un Cattolico e un Eretico in teflimonio della vera Fede. Veggafi il *Du-Cange nel Glofs. Latino, alla voce Aqua, e il Tom. III. Lib. 3. Cap. 7. del P. Martene de antiqu. Eccl. Ritibus, dove fon rapportate alcune Formole di quello Rito. Una. ne ho prodotto, tratta del fuddetto antichiffimo Rituale MSto, con queflo titolo: Benediclio fu-per Aquam fervemern. Anche di un tal Giudizio fi raccontano accaduti varj miraceli, ed uno fpezialmente ne riferifce Hincmaro nell’Opufc. de ■ divon'w Lothard, con far conofcere, che approvava quello ¿perimento. Nè da*%ffo fu differente Judicium Ferri candentis. Nell’antico Antifonario del Capitolo della Metropolitana di Milano fi legge : Benediclio ad Judicium Ferri ardentis in manu. Cioè chi teneva in mano un Ferro rovente fenza rifentirne danno, comprovava la verità d’una colà, e l’innocenza fua. Per lo contrario chi fi Icctr-ava , porgeva un indicio creduto certo di a-vere mentito, e di effere reo del delitto impoilogli. Quanti innocenti in quella maniera diventalfero rei, fe Dio non faceva un miracolo, ognun fel può penfare. Anche da me è fiata data alla luce Benedi&io Ferri ad Judicium faciendum, ricavata dal fuddetto Rituale MSto. Può’