9t Dissertazione qui mi truovo cieco affatto, per non avere Storia alcuna ben. tfilata della Coriìca, che mi i'omniiniftri lume per le antichità di quell’Mola; e per non fapere qual giudizio fi poffa formare delle Memorie fuddette, tuttoché io abbia creduto meglio di darle alla luce. Contiene il primo Strumento la vendita di alcuni Beni fatta da un tale Arrigo a MoKda Con-teff a Moglie di Guglielmo Conti in Corjica nell’ Anno , fe pur s’ ha da credere 936. E’quivi nominato un Simone Re di Corfica, ignoto finquì ad ognuno. Il fecondo Documento, che fi dice ferino nell’ Anno 951. è un Teftamento o Codicillo della fuddetta Matilda Contejj'a , Vedova del fu Conte. Guglielmo . A’tempi anche anteriori s’ ha da riferire un’altra Carta, fcritta nell’ Anno 900.- in cui Dominus Berlingerìus Rex, Dei gratta Dominus de Corfica & de Sardinia conferma al Moniftero de’ Santi Benedetto e Zenobio d Ilaria tutti gli acquici farti e da farli . Berlingeri è il nome di Berengario , così mutato nella vecchia Lingua Provenzale ed Italiana. Veramente nell’Anno 900. fioriva Berengario Re d’itala-, ma non parrà mai * che di lui fi parli in quefto Documento il quale fe foffe di tenore ficuro, fommmiftrerebbe al Catal go de’Vefcovi Ac-cienfi Riccobono e Niccolò, e a quello de’Vefcovi Marranefì Lunergio , ignoti all’ Ughelli. Ma io confeflb di non faper che mi dire di tali C arré, nell’ultima delle quali fi truova un pezzo di Lingua Italiana. Chiamarle apocrife non ofo, perchè gl’ignoranti copifti poffono avere fpac-ciati errori, che non fi trovavano ne gli Originali. In fatti la fuddetta ultima Carta non può effere dell’Anno 900. perchè vi fi legge: ìflas poffejjioncs damus cum licentia Domìni Papa Alexandri . Adunque efla fu fcritta, fedendo Aleflandro li. nella Cattedra di S. Pietro nell’Anno 1067. p pure fotto AlefTandro III. nel l 172. Però anche le precedenti Carte, che fi dicono ferme in Corfica nell’Anno 936. 6951. fon da riferire a i Secoli pofteriori. Ma chi potè effere quel Re Berlingieri, Signore di Corjica e Sardegna nel Secolo XII.? Chi quel Simone Re da noi veduto di i'opra in Corfica? Sarebbe da cercare, fe mai alcuno de’ Berengaru. o fi a Berlìngieri Conti di Barcellona fnffe fiato invertito di quelle due Ifole da Papa Aleflandro III. per eludere le pretenfioni di Federigo I. Imperado-re fopra di quelle, in pregiudizio delle ragioni Pontifizie . Intanto aggiu-gnerò un’altra Carta, fatta copiare nel 1354. da Fratre Blajìo Vefcovo Alerienfeche contiene una Donazione in Lingua Italiana ( forfè il Notaio la tradufTe dal Latino ) fatta da Ottone Conte in Corjica a Silver/o Abbate di Monte Crijlo , regnando MeJJ'er Berlìnghierì Re e Giudice . Lé Note Cronologiche fono fpropofitare. Vi è menzionare un Sinibaldo Ar-civefcovo di Ravenna , non conofciuto nella Storia Ecclefìaftica di Ravenna. Vedefi un’altra Donazione fatta da Angelo Conte Signore di Corjica a Giovanni Abbate di Santo Stefano di Venaco, anch’ erta in Italiano colle Note affatto feorrette. E in oltre un Teftamento di Simone Conte Signo-