Trentesimaprima. 59 Imperadore al Placito, ancorché eiTo foffe tenuto in qualche fondo altrui, fi dimandava la perm.filone , non al Padrone del Luogo , ma bensì allo fteffo Re od Imperadore, quafichè il Principe Sovrano foiTe Signore non folo della Città, ma eziandio di qualfivoglia Luogo privato. Ne fervirà di pruova un Placito tenuto nell’ Anno 1038. in Vivinaia Diiìretto di Lucca, intus cafx domnicata Domni Bonijati Marchio, per data licentia Domai Conradi Imperatoria , qui ibi alerai, da Caòeloo Cancelliere e MeJ-Jo del medefimo Àugulto, in cui Giovanni Vejcovo di Lucca iì fa confermare alcuni fuoi diritti. E quello fia detto de i Placiti. Dopo i Diplomi dei Re od Auguffi niuna Carta nelle ricerche da me fatte negli Archivi d’Italia mi fu più cara di quella di effi Placiti -, perchè fogliono contenere notizie molto utili a i coftumi, e all’ Erudizione de gli fcuri Secoli di mezzo. DISSERTAZIONE TR ENTESI MASECONDA. Dell Origine della Lingua Italiana. PTacemi ora di trattar qualche poco dell’Origine della noftra Lingua Italiana , come a.gomento fpettante all’ iftituto mio, cioè a que’ tempi , che ho prefo ad ìliultrare. Intorno a ciò fu pubblicata una Dif-fertazione dall’Abb ite Benedettino Angelo della Noce nelle Note della Cronica Cafinenfe di Leone Vefcovo d’Oftia,- ma sr’fmilza e digiuna, che nulla più. Per tempo nondimeno debbo confeffare anch’io, che fe in altri argomenti riefcono deboli le forze mie , qui mi trovo io affatto fpoffato, non ottante il molto , che fon per dire. Cofa manifefta è, ed incontrallabile , effere nata non folamente la Lingua noftra , ma anche la Franzefe e SpagnuoJa dalla corruzione della Lingua Latina. Ma in che maniera, in qual tempo, e per quali cagioni , feguiffe tanta mutazione nel Linguaggio Latino, e nafeeffe fra noi sì gran varietà di Dialetti, è ben permeilo il farne ricerca, e profferir qualche opinione , ma non fi potrà mai accertare con ficuri Documenti. Imperciocché anche allora che la Romana Repubblica era in fiore , e fono i primi Impera-dori, chi di grazia ci può concludentemente moftrare, qual foffe lo ffa-to della Lingua Latina nelle Provincie , e fuor di Roma e del Lazio,per efempio nelle Gallie , e in tutta quafi l’Italia ? Contuttociò noi fappiamo 1 indole e natura delle Lingue. Una fola , per così dire, è profeffata e parlata da un’intera Nazione, ma divifa in più Dialetti, altrimenti fi parla in una Provincia , e in forma diverfa nell’altre. Anzi nella medefima Provincia una Città è alquanto differente dall’altra nella favella * e nelle fteffe