448 Dissertazione ii30. per la feguente ragione. Nam Leoninorum Verfuum ìnìtìum nemo Eruditus fecerit Sczculo Xfl. aniiquius. Ma vo io credendo, che diverfo da qui innanzi farà il Pentimento de gli Eruditi. S’e’ finquì parlato della Ritmica Poefia de gli antichi Latini; tempo è ora di venire all’origine della Poefia Italiana Volgare. Dubbio non c •è, che la Poefia oggidì ufata da Italiani, Franzefi, e Spagnuoli ila na- • ta dall’imitazione de*vecchi Ritmi Latini: giacché la medefima nel tef-fere i verfi non ofTerva quantità o profodia nelle Sillabe, come ufaro-no gli antichi Greci e Latini. Perciocché quantunque la Lingua Italiana abbia parole lunghe e brevi : tuttavia tale quantità delle voci fola-mente fi ferma nelle Sillabe penultime de’ verii, fe le parole fono di tre o quattro Sillabe, folamente facendoli conto delle brevi e lunghe, per quanro richiede la eguaglianza delle Rime. I Componimenti adunque de’ notòri Poeti non fono altro che Ritmi-, e ficcome in molti de’ Ritmi antichi baftava allettar le orecchie col concento, che naice dal pari fuono delle parole o nel mezzo o nel fine de’verfi: così anche praticarono i Poeti delle Lingue Volgari. Però allorché i Poeti delle Lingue Volgari cominciarono a comporre verfi nella lor Lingua, diedero ad effi il' nome di Ritmi: la qual voce preifo gl’italiani, Franzefi, Inglefi, ed altri Popoli con poca mutazione fu, ed è tuttavia appellata Rima-, ed ancorché Rima propriamente fia la confonanza delle voci, pure tutto il Componimento Rimato fu da effi appellato Rima. Perciò il Petrarca feri ile : Voi, che afcoltate in Rime fparfe il fuono. Confonum verbum, o confonantia vocum era anticamente chiamata la Rima , come anche atteiìa Antonio da Tempo nel fuo Trattato MSto, di cui feci menzione nel Lib. I. Cap. 3. della Perfetta Poefia Italiana. Con-fervafi tale Trattato anche nella Biblioteca Eilenfe , ed ha quefto titolo: Summa Anis Rhythmici Vulgaris dittaminis, compofìia ab Antonio de Tempo, Juòice, Cive Pad unno ad Illuflrem Principen) Albertum de Ja Scala Anno Domini MCCQXXXll. Però egli precedette i verfi del Petrarca. Quivi egli annovera Rhythmoram Vulgarium feptem genera , Soneium , fiallatam, Cantionem extenfam &c. Scrive pofeia nella Rub. I. Literalis Rhythmus ( cioè il Latino ) fecundum Grammaiicos efl confonans paritas Jyllabarum , certo numero comprehenfarum. Et eadem difpofitio cadit in quoti b et Vulgari Rhyihmo, precipue in Moiu confetto &c. Più fotto aggiugne: Quilibei Rhyikmus habeat faltem unam Confonantiam cum dittione, qua habeat diverfum fignìficaium, dalle quali paiole coda, che ogni Componi-piento Poetico in Lingua Volgare era chiamato Rumo. In altri luoghi »ondimene quello Scrittore ufa la parola Rhythmus per fignificare la Cpiijpijae#?, P fia quella che noi diciamo Rima, Che *