98 Dissertazione non poche particolari, prefe dal Latino, o dalle Lingue circonvicine r che non s’ulano da altri Popoli. Ci fono anche molte voci comuni ad una Provincia, e ignote all’altre, non ufando per efempio i Tofcani e Napoletani tante voci, che fono in bocca de’Lombardi, nè queili le u-fate in Tofcana, e nel Regno di Napoli. Per confeguente un troppo fmi-furato Vocabolario, ed anche deforme, compilerebbe chi alla rinfufa vo-leffe raunar le voci tutte di tanti Dialetti e Popoli d’Italia. • Volendo noi dunque indagar l’origine de i vocaboli della noftra Lingua Volgare, primieramente polìiam credere , che tuttavia in effa, e ne’ varj tuoi Dialetti, iì confervino molti, de’ quali fi fervirono prima del dominio Romano gli antichi abitatori d’Italia. Qui in fatti dominarono una volta i chiamati Indigeni, gli Etrufci, gli Heneti, i Liguri , ed altri GdLi, e genti, delle quali trattato hanno il Cluverio e il Cellario. In che folle a.verfa la Lingua Sabina dalla Latina, non li sa. In queili uitimi tempi s'è data meglio a conofcere l’Etrufca, il cui Lin-guaggio s’ accolla in qualche cofa al Latino, ma è troppo differente da «fio* anzi fa meraviglia l'udire l’afpro e duro parlare de’vecchi Etrufci^ con effere poi fucceduto ad effo il così dolce, che in Tofcana oggidì fi parla. Altri Popoli certamente di Lingua diverfa da quella del Lazio e di Roma nutrì l’Italia ne’più antichi Secoli-, e a me par difficile, che tutti i luro vocaboli perlifero, dappoiché que’Popoli vennero fotto il giogo de’Romani. E perchè non poffono effere durati alquanti, o molti di elfi nella comune Lingua d’Italia, e ne i divedi Dialetti della medefima in Italia? Particolarmente gli abitatori deile montagne ne avran confervati alcuni, e fra eflì qualche .nome neceffario dell’Arti, o 1’ ufato anticamente de’ Fiumi e Luoghi. Per efempio 1’Eridano , cioè il maggiore de’ Fiumi d’Italia, ora da noi vien chiamato Pò, e Paòum lo appellarono i Latini. Ma quello vocabolo difcende da i Galli Celti, o Liguri padroni della moderna Lorob rdia prima de’Romani. Odali Plinio Lib. III. Cap. 16. che così parla: Metrodorus Scepjius dicit, quoniam circa jontem arbor multa Jit picea, quce Pades Gallice vocatur, Paduni hoc nomea acce-pijfc. Ligurum quidem L. ngua amnem hunc Bodincutn vocaii. Se in pronunziare Bodmco fi calca la prima fillaba ne viene Po-, il reilo della parola per maggior brevità dovette cadere. Nel Gloffario delle antiche voci Celtiche del B. xhon io, Bo.idi lignifica fommergere. Cesi Penn antichif-iima voce de’Celti, lignificante un alto Monte, diede ii nome all Alpi Pennme, e al Monte Apcnnino. Certamente allorché fi cerca l’origine di qualche voce ufata dalla comune Lingua Italiana, 0 da i varj D