Quaranti sim a prima. 459 pattavano i nomi de’Barbari neìle famiglie Italiane. Abbifognava di vino Aupaldo Abbate deli’ inngne Moniftero Milanei’e Ambrofiano, e per quefto ricorfe a i Famigli della Tua Corte di Lemonta nell’ Anno 957. pregandoli di (occorrere con ifpontanea liberalità alle necellìtà del fuddet-to Moniftero. Non ricufarono elli di farlo; ma vollero una dichiarazione autentica dell’Abbate, che quella era una fpontanea, e non già dovuta offerta. Per quanto apparifee , non erano coftoro Servi, ma bensì Manentes ne i poderi del Moniftero , e come io penfo, Aidii coltivatori di quelle terre, venendo perciò da.effi chiamato ['Abbate Senior, e non già Dominus. Veggonii enunziati in quel Documento da me dato alla luce gli oneri annuali di quegli uomini, cioè quanti Soldi, polii, uova, Formatici ( onde Formaggio ) e Pefci doveano contribuire al Moniftero. Similmente fottoferitti fi veggono alquanti di que’ Monaci co i nomi di Herìmbertus , An^elbertus, Ulpertus, Luveòeus , Gifelberius, Gerowinus &c. nomi, dico, o Longobardici o «Franchi; e gli altri con de i nomi Italiani. Ne’ fi dee tacere , che nel Secolo Xlll. e XIV. s’introduflero certi orridi Nomi, anche nelle Famiglie de'medefimi Principi, i quali oggidì svegliano o rifo , o ammirazione in chi gli afcolta , ma che placidamente una volta doveano eiìère uditi . Tali fono quei della Famiglia Bo~ nacoffa, che dominò in Mantova, cioè Bardellone, Taino, Bottefellaj Bulimie, Scaglino-, in quella de gli Ordelàffi Signori di Forlì Scarpetta-, nella Scaligera dominante in Verona Canee Majhno. Imperocché è un i-nezia quello che diffe il Giovio , cioè , che i Signori della Scala prefero il nome di Cane dalla Lingua Tartarica, la quale chiama Chan il Re o Principe. Non feppe querte cofe Ferreto Vicentino Poeta, contemporaneo del medelimo Can Grande, nel Poema delle Lodi di lui Tomo IX. Rer. Ital, avendo egli fcritto, che tal nome gli fu dato, folamente perchè fua Madre - in imagine fomni Vifa jibi cfl peperijfe Canern -Nè egli avea imparato, che gli Scaligeri foiTero oriondi da i Principi de* "Windi , prefib i quali Cahan idem efl ut Rex aut Princeps, come fognarono il fuddetto Giovio , e Giufeppe Scaligero nel Libro , dove pretefe d’ eflfere difeendente da i medefimi Scaligeri. Anche nella Famiglia de’ Torriani, Signora una volta di Milano , entrarono i nomi ài Mofca, Pagano, Carnevario , e Cajfono: il qual ultimo nondimeno rtimo io che avef-fe per nome vero il Franzefe Gajlon. Tralafcio altri iìmili nomi. Se poi nomi tali foiTero loro importi nel Battemmo , o più torto , come io fof-petto , per Sopranome fodero loro aggiunti , con paffar pofcia in Nomi ufuali, non fi può facilmente decidere. Certamente Paffermo BonacoJJa fu anche chiamato Rinaldo , e queft’ ultimo verifimilmente era il fuo vero nome Battefimale ,■ Quel che è più, Nomi tali pubblicamente fi ufa- vanoj