[i4-.xii.i8] Arrivo di Wilson a Parigi 225 Imperi vinti e tale da essere pagabile in una ventina di anni, sarebbe quella di 100 miliardi di franchi oro. A Roma si è riaperto il Senato. — Continua la deplorevole agitazione degli impiegati delle poste e telegrafi. Wilson, Presidente degli Stati Uniti, è giunto a Brest. 14 Dicembre. Stamane è arrivato alla stazione del Bois de Boulogne il Presidente Wilson. Poincaré, Presidente della Repubblica francese e Clemenceau, Presidente del Consiglio francese, erano alla stazione ad incontrarlo. La carrozza presidenziale ha attraversato l’Étoile e i Champs Elysées, fra entusiastiche ovazioni. Il Presidente alloggia nella casa del principe Murat, presso l’Étoile. Nel pomeriggio ho una lunga e vivace discussione col mio collega Boret per l’utilizzazione della flotta mercantile austriaca, che io intendo sia riservata interamente all’Italia. Vado poi a parlarne col ministro Clémentel e trovandolo, esso pure, di parere opposto al mio, ritengo urgente di far intervenire il ministro dei trasporti Villa perché mi aiuti con tutti gli argomenti che la sua grande abilità ed esperienza potranno suggerire. Vado subito all’ambasciata a fare un telegramma in cifra ad Orlando perché mi mandi il ministro Villa al pili presto possibile. Al Senato italiano il gen. Caviglia e l’on. Tittoni hanno fatto due lucide esposizioni sui problemi militari e del dopoguerra. 15 Dicembre. Parigi è tutta in festa per la presenza di Woodrow Wilson. Sono invitato a presiedere una simpaticissima colazione offerta a due assi dell’aviazione francese e italiana: il capitano Fonck, emulo del defunto Guynemer, perché vincitore di 36 apparecchi tedeschi, e il colonnello Piccio, vincitore di 24 apparecchi austriaci. Grande entusiasmo e discorsi. 15-