[8.xn.i8] Discussione con Hoover 219 nità da parte dei vinti e il pagamento dei debiti da parte dei vincitori, potrà essere negata ma non mai distrutta. Su questo punto si accende una vivissima discussione. Hoo-ver mi ha portato su un terreno molto scabroso, ma non vi si poteva sfuggire. 8 Dicembre. Nella mattinata ho una lunga conversazione con l’ammiraglio Roncagli, con il generale Mola e con il comm. Attolico sulle pretese degli jugoslavi che tentarono il colpo mancino d’impossessarsi della flotta a Pola ed ora vogliono farsi passare ovunque come i naturali successori delPImpero austro-ungarico, mentre molti di essi hanno appena smessa l’uniforme austriaca e si sono travestiti da alleati. I serbi, che sono riusciti ad avere con sé i croati e gli sloveni, molto abilmente si mettono alla loro testa, appoggiandoli in tutte le loro rivendicazioni ed iniziano una assai antipatica propaganda contro di noi, che li abbiamo salvati da tanti rischi e con tanti sacrifici. Poi ho un nuovo colloquio con Hoover e questa volta mi faccio rinforzare da Attolico. La discussione con Hoover è freddissima, ma accanita. Io dimostro che se viene a mancare l’aiuto degli Alleati, Francia e Italia possono di colpo trovarsi in istato fallimentare ed essere sopraffatte dai commerci degli Stati vinti oltre che dai commerci americano e britannico. Che se invece si dà tempo alla ricostruzione dei due grandi Paesi latini, essi faranno fronte ai loro impegni, quali che possano essere le future circostanze. È quindi principale interesse del creditore, come sempre avviene, di sostenere il debitore e di sostenerlo a fondo. Colla creazione della banca internazionale, i buoni finiranno per arrivare fatalmente tutti nelle mani dei creditori; potranno soltanto in un primo tempo servire di smobilizzo dei debiti alleati, ma costituiranno la definitiva garanzia per i crediti inglesi e americani, sostenuta non soltanto dal pagamento delle riparazioni tedesche e dalla firma di tutti gli Alleati