Documenti (n. 23) 769 DOCUMENTO N. 23 Domande e osservazioni da Parigi a Roma (Telegramma collettivo al ministro Sonnino) Da Parigi, 1° Maggio 1919. Ci riferiamo al telegramma Gabinetto N. 93 in data di ieri col quale V. E. ci conferma le istruzioni di non prendere iniziative, ma di ascoltare e riferire. Intendiamo pertanto che anche nel caso di apertura da parte dei rappresentanti dei Governi alleati e associati ci dobbiamo astenere fino a nuovo ordine dal formulare controproposte sulle basi delle direttive contenute nella seconda parte del detto telegramma, sia per quanto riguarda la possibilità di una conclusione conciliativa, sia per quanto riguarda la nostra partecipazione alla pace con la Germania. Tuttavia per metterci in grado di pienamente possedere il pensiero del R. Governo preghiamo chiarire i seguenti punti se V. E. lo crede opportuno: 1) Se la locuzione «riconosciute in diritto all’Italia le città di Fiume, Zara e Sebenico » esclude a priori una soluzione sulle basi prospettate nei telegrammi di Crespi in data del 30 aprile al presidente del Consiglio e di Bonin al ministro degli esteri. 2) Se isola di Pago debba tuttora comprendersi fra quelle rivendicate dall’Italia. In accordo col ministro Crespi ci permettiamo osservare in linea generale: 1) Che secondo la maggiore probabilità la controversia adriatica si risolverà o prima o dopo in una soluzione che ammetta qualche temperamento. Ciò del resto coincide col seguente concetto espresso nel telegramma di V. E.: «La discussione potrebbe solo riferirsi alle modalità per arrivare alPeffettiva attuazione di tale diritto». 2) Ciò premesso, si presenta il quesito se nell’interesse nostro convenga adoperarci ad agevolare tale soluzione oppure se convenga attendere il corso degli avvenimenti. 49-