400 Memorandum di Robert Cecil t9-IV.19] in gran parte arrestata. La popolazione europea, che fu in continuo forte accrescimento, ha potuto essere tenuta in vita solo per lo sviluppo di pari passo crescente dell'industria e della finanza mondiale e dei loro reciproci legami. Tale stato è non soltanto sospeso per il momento, ma distrutto; è difficile vedere come la popolazione europea possa vivere almeno durante il periodo penoso del raggiu-stamento radicale. Se esistesse libertà di movimento, se esistessero passi dotati di sufficiente capacità di assorbimento, si verificherebbe inevitabilmente una vasta emigrazione dall'Europa, fin tanto che si ristabilisse l'equilibrio fra l’importanza della popolazione ed i mezzi di esistenza. « Poiché ciò è impossibile, tale equilibrio deve essere realizzato in qualche altro modo. « Pare che in Russia questo modo sia la diminuzione della popolazione per mezzo della fame, e il cambiamento radicale delle occupazioni di ciascun cittadino: pare, ad esempio, che gli abitanti delle città siano costretti a ritornare alla terra come agricoltori. « L’estensione al resto dell’Europa di questa situazione dipenderà largamente dalla possibilità di sormontare — e di sormontare rapidamente — gli ostacoli che si oppongono alla ripresa della produzione. È certo che una popolazione la quale, come la tedesca, si accrescesse di un milione di individui all’anno, non potrà sostenersi senza un sistema industriale a pieno e intenso rendimento. « Gli ostacoli che si oppongono alla ripresa della produzione sono numerosi. I principali sono i seguenti: « i. distruzione 0 mancanza di riparazioni dell’attrezzatura industriale fissa e dei mezzi di trasporto (ferrovie, canali, officine); « 2. mancanza di materie prime, e cioè distruzione a causa della guerra di tutto il capitale circolante; « 3. in conseguenza, diminuzione del potere di acquisto all’estero; ossia mancanza di esportazioni; « 4. deprezzamento della moneta, e spesso caos di sistemi monetari; « 5. rialzo dei prezzi e perciò squilibrio fra i prezzi interni ed i prezzi dei mercati mondiali, con il risultato di rendere sempre più difficili le esportazioni;