[23-v.i8] Frugalità regale 95 riato. Hanno arie da prepotenti e trovano pane per i loro denti. Ma non si persuadono. 23 Maggio. Il decreto della mia nomina è stato ieri firmato da Sua Maestà. Mi è oggi comunicato. Sarà pubblicato domani. Alla sera parto per Venezia, dove sono sorte parecchie gravi questioni. 24 Maggio. Anniversario della nostra entrata in guerra. In tutte le città italiane è festeggiato con grande entusiasmo. A Roma la solennità è onorata dall’intervento del Principe di Galles e del ministro francese delle colonie, Henri Simon. Sua Maestà ha diretto un proclama all’esercito ed all’armata. A Venezia sono ricevuto a Palazzo Ducale, e alle 17 pronuncio un discorso di circostanza al teatro Marcello, affollatissimo. Giornata magnifica. 25 Maggio. Riunioni a Venezia, a Mestre ed a Padova, presso i consorzi approvvigionamenti. La sera, da Sua Maestà in zona di guerra, per atto di ringraziamento e d’omaggio. Sua Maestà mi trattiene a pranzo e tutta la serata, in affabile ed interessantissima conversazione. Alla fine del frugale convito, Sua Maestà mi dice: «Vede come sono obbediente ai suoi decreti? Ho soppresso il dolce ». 26 Maggio. Vado a cercare mio fratello Daniele, comandante il battaglione di alpini «Verona », e lo trovo a riposo in una perduta valletta. Con lui mi reco a Schio da mia cugina Ester Cazzola Crespi e vi incontro mio figlio Nino. Decido di riaccompagnarlo nella posizione della sua batteria a Monte