258 Distribuzione del naviglio nemico [4.11.19] costruzioni. Al 31 dicembre 1918 la nostra flotta era stata ridotta a 409 navi per 1.288.000 tonnellate. Ora gli inglesi ci hanno venduto 500.000 tonnellate delle quali 150.000 possono essere consegnai subito, e le residue 350.000 metà entro l’anno e metà entro 18 mesi. Inoltre l’Inghilterra ci assicura il materiale da costruzione pei nostri cantieri, che però non hanno ancora cominciato a lavorare per dissensi sui prezzi di cessione delle nuove navi. Intanto dobbiamo far conto sul naviglio nemico, che ammonta a tonnellate 2.500.000 di bastimenti germanici fermi nei porti neutrali, ed a 600.000 tonnellate di naviglio triestino che l’Italia considera italiano, e che ci dovrebbe essere interamente e definitivamente assegnato. È appunto della distribuzione del naviglio tedesco che si è oggi occupato il consiglio marittimo interalleato; ed ha finito per affidare a un comitato, composto dall’americano Mac Cormick, dall’inglese Harmsworth, da Clémentel e da me, di concretare delle proposte scritte. Le nuove requisizioni del Governo inglese provocano un ribasso di noli anche in America; cosi svanisce il maggior pericolo di un rialzo generale dei prezzi che avrebbe immediata ripercussione sul cambio italiano. Ieri ed oggi il Consiglio dei Dieci ha udito Venizelos che ha esposto le rivendicazioni territoriali della Grecia. Sono assai ampie: comprendono la Tracia, Costantinopoli, l’Asia Minore, compresa Smirne, le isole del Dode-caneso, Cipro ecc. La discrezione non è virtù ellenica. Il Consiglio ha nominato una commissione composta di due rappresentanti americani, due britannici, due inglesi, e due italiani (De Martino e il colonnello Castoldi) per l’esame delle questioni sollevate da Venizelos, riducendole ai limiti più ristretti possibili e proponendo delle eque soluzioni, udite le popolazioni interessate. Giungono orribili notizie dalla Russia. Il Granduca Paolo, fratello dello Czar Alessandro III, e perciò zio dello