— Ili — alla Marica, tien dietro il morbido ondeggiamento collinare della zona adì oriente del gruppo dell’Aida (926 m.), l’ultimo della zona mediana dei Rodopi; diversità che trova un’altra espressione nel rivestimento vegetale. La quercia prende definitivamente il posto del faggio, e le conifere scompaiono del tutto ad E. del Kricim (1). Di fronte alle difficoltà del transito in ogni senso nei distretti attraversati dal Mesta e dallo Struma e non meno ancora fra Mesta ed alto Arda, stanno i facili passaggi che queste fasce collinari lasciano in tutto, si può dire, il dominio dei Rodopi orientali (2) : non sorprende, quindi, che la penetrazione dell’elemento turco sia stata qui più agevole, come mostra non foss’altro la sua più tenace resistenza di fronte alla pressione che Bulgari e Greci vi hanno esercitato e vi esercitano, movendo in opposta direzione. Data la natura montuosa e impervia dei Rodlopi occidentali, condizioni opportune all’insediamento umano si hanno quasi soltanto dove più o meno estesi lembi di superfici piane interrompono, a livelli non eccessivamente elevati, la confusa chiostra di sproni che s’allarga fra la cimosa litoranea tracia e l’ampia depressione della Marica, zone ambedue, queste ultime, destinate ad esercitare in ogni tempo una ben più intensa attrazione sul popolamento. Ma appunto in grazia di questo la den- (1) Secondo Ischirkoff (A.), op. cit.; I, p. 37-8 e 109, Pinus mon-tanus non si troverebbe più, ad oriente del Belmeken (1246), che è a sua volta non lungi dal gruppo del Mus Allah. (2) Il congiungimento della Bulgaria meridionale con l’Egeo avrebbe dovuto compiersi da questa parte, mediante un tronco ferroviario che da Haskovo per Kàrdzali, Màstanlà e Komotènè (Gumuldjina), scendesse verso Porto Lagos (Lago) o Dede Aghach (Alexandroupolis), se con la guerra mondiale la Bulgaria non fome stata spogliata deU’e6tr«mo lembo meridionale fra Mesta e Marica.