— 312 — dall’altro alle conifere della zona d’alta montagna. Prevalgono nel primo caso Carpinus betulus, Betula alba, Acer platanoides, A. pseudoplatanus, Fraxinus excelsior, Betula verrucosa, Populus tremula, varie specie di Ul-mus e di Pyrus (1); nel secondo Pinus silvestris, P. peuce, Picefa abies, P. nigra, Abies alba, etc. Le più belle foreste di questo tipo si trovano nel gruppo del Rila e nella regione occidentale dei Rodopi; meno ben conservate invece di regola nello Stara Planina, quando se ne eccettuino alcuni lembi non facilmente accessibili della sua sezione centrale. Con la zona montana appaiono le conifere, prima più o meno mescolate, come s’è visto, alle faggete, poi in consorzi propri, dominati da essenze varie e con limiti altimetrici del pari diversi da luogo a luogo, e da consorzio a consorzio. Foreste di Pinus nigra coprono larghi tratti dei Rodopi; nella zona d’alta montagna si fanno più frequenti, in territorio bulgaro sopratutto, Pinus peuce, Picea abies, Abies alba, Pinus silvestris, Picea excelsa, Pinus leucodermis e Pinus montana. Anche in questo caso i guasti prodotti dall’uomo sono stati considerevoli; tuttavia alcuni distretti delle regioni sudoccidentali, dove provvidenze sono state possibili (2), posseggono boschi di conifere ritenuti fra i più belli d’Europa. Meglio che la regione del Rila, nella quale il disboscamento organizzato per scopi industriali e, da (1) Lo Ischirkoff (A.) - op. ci*., pp. 107-8 segna il limite superiore di alcune di queste essenze così: Carpinus betulus 1500 nello Stara planina, 1550 nel Rila, 1600 nei Rodopi; Betula alba 1580 nel Rila; Fraxi-nus excelsior 1300 sul Rila, 1350 nei Balcani, 1450 nei Rodopi; Ulmus platanus 1650 nel Rila. (2) Hanno contribuito ad una migliore conservazione sopratutto la difficoltà delle comunicazioni, l'isolamento di alcuni distretti, la costituzione di riserve (demaniali, riserva della corona) ed anche il fatto che molti boschi sono amministrati dai monasteri (Rila, Rodopi).