— 223 (dove i suoi maggiori tributari sono il Malki Iskàr ed il Panega) (1), ma anche dagli elevati gruppi montuosi della Bulgaria sudoccindentale, dai quali gli viene un afflusso liquido più regolare e continuo. Più della metà del suo bacino imbrifero, anzi (4304 Kmq.), si apre a S. dell’arco balcanico. L’Iskàr prende origine dalla riunione di numerosi torrenti che scendono dai laghetti glaciali sul versante settentrionale del Rila (Cerni, Levi, Beli Iskàr, Bistrica) (2); e attraversato il piano di Samokov, dove lo raggiunge il Palakarija, si apre il cammino verso la conca sofiota, incidendo nelle rocce vulcaniche e nelle arenarie permiche che sormontano, fra Vitosa e Sredna Gora, l’imbasamento cristallino, (1) Sebbene breve di corso (81 Km.) e piccolo di bacino (1417 Kmq., quanto il Serchio), il Malki Iskar ha importanza come via di comunicazione dalla sezione inferiore dell’Iskar al cuore dell’arco balcanico. Nel suo tratto montano è la piccola città di Etropole, oltre la quale è facile il passaggio alla finitima conca di Pirdop. La valle è tutta utilizzata dalla carrozzabile, salvo un breve tratto in cui il fiume corre profondamente incassato, a monte di Kalugerovo. Ancora più piccolo è il Panega (48 Km., bacino imbrifero 358 Kmq.) che è qui ricordato, più che per la sua importanza antropogeografica (grossi centri abitati sorgono lungo la sua valle), per i suoi rapporti con le sorgenti carsiche omonime, di cui sarà fatto cenno più innanzi. (2) Tutti e quattro tipici torrenti montani, con forte pendenza, letto assai accidentato, copioso trasporto alluvionale, e portate non eccessivamente irregolari. Nessuno è utilizzabile come via d’accesso al cuore del Rila; la via più diretta è segnata dal Beli Iskar, che scende dalle pendici settentrionali del Musala ed ha corso quasi esattamente rettilineo. I primi tre si riuniscono un po’ a monte di Samokov; il Bistrica li raggiunge a poca distanza dalla città. Quest’ultimo ha una pendenza del 75 °/00. Un posto a sè occupa il Palakarija (44 Km. di corso), che raccoglie le sue acque dal Vitosa e dal Plana Planina e forma una valle laterale al così detto bacino di Samokov, da cui è separata appena per mezzo di una striscia in rilievo sulla sinistra dell’Iskar. Lungo il Palakarija corre una strada che mette in comunicazione la piana di Samokov con la finitima conca di Radomir.