— 230 — na nordbalcanica, con una valle relativamente ampia e svasata, fra Trojan e Lovec, e disegna infine, di qui alla foce, cioè su di un percorso che in linea d’aria oltrepassa di poco i 60 Km., una larghissima curva o, per dir meglio, i due lati di un triangolo col vertice ad oriente di Levski, si da allungare il suo letto per quasi 265 Km. (1). Sebbene relativamente ricco d’acque, la sua portata si viene riducendo sensibilmente man mano si avvicini al Danubio; mentre così la valle si allarga, l’alveo del fiume si restringe e se ne accentuano i caratteri torrentizi. Nella stagione delle piogge le piene improvvise alzano di 2-3 m. il pelo dell’acqua, in una sezione in cui il letto è continuamente instabile, sottoposto co-m’è alle migrazioni che vi determina l’intenso alluvio-namento conseguente a sua volta alla diminuita forza di trasporto del fiume. A pochi chilometri di distanza dall’Osàm mette foce nel Danubio il Vit (2); che ha corso assai più breve (195 Km.; Ombrone 161), ma bacino più esteso (3215 Kmq.; Ombrone 3480). Risulta dalla riunione oriente, fino al passo di Trojan, a monte della città omonima; di qui si scende alla conca di Karlovo. La valle del Cerni Osàm è più angusta, invece, e non offre adito alla impervia zona del Kaloferska planina, se non attraverso difficili sentieri. I due rami si riuniscono un po’ a valle di Trojan; e di qui a Lovec l’Osam conserva una direzione quasi rettilinea. (1) Cfr. Ischirkoff (A) - Oro-und Hydrographie, loc. cit. (2) h'Utus o Vidus, formava, secondo Plinio, (Nat. hist. Ili, 149), il confine orientale della Dacia ripensis [ma cfr. a questo proposito Filow (B) - Die Legionen der Provinz Moesia von Augustus bis auf Diokletian, in « Klio » Beihft. 6, p. 3] ; alla sua foce sorgeva l’omonimo centro abitato, sulla cui ubicazione si è molto discusso. Anche l’etimo del nome si presta a varie interpretazioni: lo Ischirkoff (A) - op. cit. p. 134 lo connette con wideti: « vedere » o con witi : « serpeggiare »; altre derivazioni propone il Tomaschek ( W) - op. cit, p. 94.