— 30 — ressi (1). È sembrato opportuno cogliere occasione dia un recente viaggio in Bulgaria per coordinare, intorno ad una rielaborazione per quanto è stato possibile attenta di tutta la letteratura relativa, i resultati di qualche indagine monografica, capaci di ima portata più generale. Questo scritto è dunque destinato agli studiosi, ma confido che possa giovare anche a chi, senza proporsi uno scopo scientifico, desideri formarsi un concetto chiaro delle condizioni geografiche del paese. Debbo far notare che l’ho concepito come geografo, quindi senza preoccuparmi di problemi o di particolari che escono da un quadro di questo genere. Per la stessa ragione ho indugiato, più che non si faccia di solito in opere destinate al grosso pubblico, nell’esame delle condizioni naturali, che ad alcuno parrà eccessivo, ma che non poteva non cercare, almeno, di dar conto di quello che si è fatto e resta da fare nel campo specialmente della morfologia; e lo stesso debbo ripetere per ciò che riguarda l’antropo-geografia, nel cui dominio rientra anzi la parte maggiore delle ricerche da me condotte sul terreno. Chi ha avuto occasione di occuparsi direttamente di questi problemi troverà senza stento da sè i punti in cui le opinioni espresse si distaccano da quelle correnti, o ritenute ormai acquisite alla scienza. Se, non ostante il diverso parere di tanti studiosi, a cui debbo molto più di quanto non sia riuscito a fare io stesso, mi sono indotto a concludere per mio conto, l’ho fatto solo dopo matura riflessione e per dovere di onestà. Un convincimento lungamente maturato obbliga comunque a pren- (1) La palma è tenuta, sotto questo riguardo, dal francese Ancel (J.), Les lìulkans face à l’italie, Paris, 1929; a proposito del quale cfr. le osservazioni del Capasso (C,), op. cit., pp. VI1-V1II.