40 Accordo pel grano [26.1.18] Viene decisa una nuova grande conferenza interalleata a Parigi. Lloyd George è veramente un simpaticone. Testa leonina, capelli grigi al vento, occhi e fisonomía mobilissimi, baf-fetti corti su una bocca sempre in movimento, che parli o che stia zitta. È gallese, di una razza ben diversa dall’inglese; al fisico è meridionale, al morale e in politica è un calcolatore e giocatore scaltrissimo. Si accorda bene con Orlando. Parlano entrambi un francese divertentissimo. È la prima volta che un presidente del Consiglio dei ministri d’Italia rende visita al primo ministro inglese, mentre il primo ministro inglese è stato già tre volte in Italia durante la guerra. Lloyd George lo ha fatto rilevare ieri l’altro alla riunione, ed il Times sottolinea l’avvenimento. 26 Gennaio. Lavoro intenso con Beale. Egli non può garantirci più di 34 milioni di quintali di frumento per tutto il 1918; ma riusciamo ad ottenere forti anticipi pei primi mesi, in modo da poter ricostituire le scorte prima del nuovo raccolto, e da poter cosi immagazzinare tutti i raccolti precoci. Alle 15 nuovo luogo colloquio con Lord Milner, per l’ap-prowigionamento del carbone. Poi si redige l’accordo definitivo pel grano, accordo che viene firmato. Finalmente ! Orlando ha ricevuto la delegazione della colonia italiana ed ha avuto un lungo colloquio al Foreign Office con Balfour, presente Imperiali. È arrivato dal fronte francese il nostro ministro della guerra, generale Alfieri. 27 Gennaio. Viene da me il capo della delegazione militare italiana a Londra, generale Mola, e si parla della possibilità di un nostro accordo con gli jugoslavi. Chiamo al telefono Wickham Steed, notissimo redattore del Times, e patrocinatore dell’indipendenza jugoslava. Questi arriva e discutiamo lungamente sull’opportunità di sot-