Bulgaria ne è divisa dal fiume Kamtschi (1) e dal Bai-kan, i quali, insieme col monte Sardik (2), ne formano i limiti al mezzodì ». Degli abitanti è detto che « vengono dipinti come resi stupidi dal dispotismo turco e la ignoranza che regna nel paese è tale, secondo Engel, che i sacerdoti stessi appena vi sanno leggere la loro liturgia ». Rileva poi non senza ragione il Boccardo: « La Bulgaria, benché situata in Europa, puossi dire per ventura men frequentata dell’America meridionale e dell’Egitto. I viaggiatori non l’hanno troppo percorsa, nè spinto molto innanzi le loro esplorazioni, a cagione delle materiali e politiche difficoltà che incontrarono ». Tralascio di citare quanto riguarda i costumi e la lingua (della popolazione, tolto questo, non si parla affatto), ma l’accenno che si riferisce alle condizioni della cartografia merita d’essere riportato per intero : « Nel 1853 fu pubblicata una carta dlella Turchia europea, pubblicazione molto stimata, che si vendeva a caro prezzo, e il pubblico, segnatamente gl’ingegneri, i pubblicisti, gl’impresari di ferrovie, i geografi ne aspettavano con impazienza una nuova edizione, la quale infatti venne messa in luce, e si può riguardare per ora come l’ultima espressione della scienza cartografica e to- (1; Indubbiamente il Kamcija; ma il confine fra la Ruinelia e il principato transbalcanico non correva lungo il fiume (o, meglio, lungo il Deli Kann'ija, che ne forma il ramo meridionale); correva invece, come oggi il limite amministrativo fra l’okràg di Varna e quello di Burgas, in modo piuttosto capriccioso, dall’iuta parte all’altra della gronda in cui il fiume divaga. (2) Sardik, come altrove nello stesso brano, è Sofia (Serdica); qui vuole indicare il gruppo degli Ihtiman, dove passava il confine nordoccidentale della Rumelia verso il Principato.