— 250 — parte del suo bacino, il Mesta piega decisamente verso S.E., allontanandosi dalla direzione meridiana, tanto che, per es., la carrozzabile che da Nevrokop va a raggiungere l’Egeo preferisce risalire le pendici del Voz Dag, puntando così direttamente su Kavala, attraverso il piano di Drama. 6. Quando si prescinda dal Danubio, il più importante fra i fiumi bulgari è la Marica (530 Km.), che finisce anch’essa oltre frontiera, ma sviluppa la maggior parte del suo corso (338,9 Km.), entro il regno (1). Lungo più del doppio dell’Arno, il fiume convoglia le acque di un bacino circa sei volte maggiore (54 mila Kmq.), di cui la porzione compresa entro le frontiere (35 mila Kmq.), rappresenta da sola più di un terzo di tutto il territorio bulgaro. Come l’Iskàr ed il Mesta, la Marica ha origine dal gruppo del Rila, proprio sotto la mole nevosa e sul fianco settentrionale del Musala. I suoi due rami sorgentiferi, uno dei quali è l’Ibar, si riuniscono a Raduil, oltrepassato il quale il fiume cambia la direzione S.-N., finora tenuta, in quella di NO.-SE., entrando nel piccolo bacino di Kostenec Banja, che la grande comunicazione ferroviaria Sofia-Costanti-nopoli rasenta sul margine orientale. Qui la Marica s’ingrossa per l’apporto dei numerosi affluenti montani che le vengono dalla parte più elevata dei Rodopi; quindi (1) E’l’antico Hebrus, ricordato già da Alceo come xdXXiuTO? 7roToc|«óv (fr. 109) e sul quale gli scrittori classici ci han lasciato notizie copiose. Nota opportunamente il Tomaschek (W) - op. cit., p. 93 che il nome antico si è conservato nella sezione sorgentifera (Ibar); sempre secondo questo autore l’etimo accennerebbe al gran numero di correnti fluviali che si riuniscono per formare la Marica. Quanto alla navigabilità della sezione media, essa è già ricordata da Strabone (VII, 47).