— 331 sto tra la zona centrale, più salata, in cui l’ittiofauna ha carattere spiccatamente mediterraneo, e quella marginale, prossima alla foce dei fiumi maggiori, nella quale i resti dell’antico popolamento sono ancora cospicui (1). Sturionidi, clupeidi, gobioidi e ciprinidi, cioè le specie formanti la vera ricchezza della pesca pontica, rientrano appunto nella fauna residua, costituita da forme comuni o simili a quelle che vivono ancora nel Caspio. E’ noto poi che fra le caratteristiche dell’Eusino è questa, che gli strati più profondi della sua massa acquea, dato l’eccesso di idrogeno solforato conseguente alla decomposizione delle materie organiche rimaste nel fondo, non consentono l’esistenza di specie animali (2). Lungo la costa occidentale del M. Nero si hanno dunque : forme provenienti dal Mediterraneo e immigrate qui in modo che potremmo dire sporadico, come l’anguilla (Anguila vulgaris), il tonno (Thynnus tliyn-nus) (3), il pesce spada (Xiphias gladius), il sampiero (1) Non va tuttavia dimenticato che in complesso il 77 % delle attuali specie dell’Eusino è di origine mediterranea. Nel piccolo bacino del M. d’Azov fra i crostacei, misidacei, cumacei e anfìpodi sono rappresentati da 70 specie; di quelle d’acqua dolce e salmastra l’80% sono endemiche, mentre delle marine è endemico appena il 5*7%. (2) Le ricerche recenti hanno dimostrato che la salinità del M. Nero aumenta a cominciare da 40-50 metri fino alla profondità di 100, limitando la circolazione verticale delle acque e dell’ossigeno. Sotto i 40-50 metri il plancton è povero e uniforme, mentre in superficie è ricco e vario. Nelle acque profonde l’insufficiente scambio in senso verticale produce un aumento di CO2 ed una diminuzione di pH; l’insufficiente penetrazione di luce scarsezza di filoplancton. La conclusione è che le specie animali viventi nell’Eusino vengono ad avere il proprio habitat ristretto in sostanza alle zone marginali. (3) Secondo il Borcea (I:) - Ohscrvations sur les poissons migra-teurs dans les eaux roumaines de la Mer Noire, in « Ann. Scien. de l’Univ. de Yassy » XV (1929), p. 129 e segg. il tonno non si pesca generalmente a N. di Sozopol, di rado più a N.: qualche individuo è stato catturato tuttavia anche sulle coste della Crimea.