— 184 — mo e la media annuale è sceso al 70%. Un tipo intermedio fra questo e quello dei bacini interni emerge dalla curva pluviometrica di Tatar Pazardzik (1); la piovosità estiva raduna ancora il 29%, ma quella invernale salta al 25% ed i due massimi di giugno e di novembre si equivalgono. Il rapporto con la media annua si deprime al 64%, mentre ricompare il minimo principale d’agosto. Quando vi fosse bisogno di sottolineare ancora la scarsa influenza climatica esercitata dal Mar Nero, l’esame dei regimi pluviometrici ne fornirebbe una prova. Basta infatti confrontare i diagrammi relativi alle tre stazioni qui considerate (Varna, Mesemvrija, Bur-gas) (2) con quelle dei regimi fin qui passati in rassegna per ritrovarvi in sostanza gli stessi caratteri : i due massimi intervallati da periodi di relativa asciuttezza, con la piovosità estiva più o meno prevalente su quella delle altre stagioni (3) ed un rapporto (110% a Bur-gas, 117% a Varna) sempre elevato fra « punte » e valori medi annui. Nondimeno, anche teoricamente, la separazione di questa zona litoranea non è arbitraria. Non solo le precipitazioni estive si vanno riducendo, in proporzione al tipo sublitoraneo vero e proprio, mentre aumentano in pari tempo quelli autunnali ed invernali, ma si disegna ben chiara la tendenza ad una modificazione sostanziale, nella quale è visibile l’influenza del clima tipicamente mediterraneo. Anche una semplice occhiata al diagramma rivela come, man mano si (1) Tatar Pazardzik: cp = 42° 11', X = 24° 40', H = 205; media temperatura annua 11,7; precipitazioni medie annue 515 mm. (2) Mesemvrija: qp = 42° 39', X=27° 44', H = 10 m.; precipitazioni medie annue 488 mm. (3) La percentuale, che è del 33% a Varna, si riduce al 28% nelle altre due stazioni.