— 205 — esattamente, l’andamento dei regimi termici e pluviometrici e le oscillazioni dell’umidità relativa consigliano a non spingersi molto lontano dalla costa (molto meno, certamente, che non apparrà dalla carta dello C v i j i c ); in ogni caso, la più parte del bacino del Tundza si può dirne sostanzialmente fuori (1), mentre poi per l’estremità meridionale del bacino stesso è fuori dubbio che entra in giuoco l’influenza del prossimo Egeo, e, con l’Egeo, del Mediterraneo aperto. Come limite della zona continentale verso quella a clima marittimo modificato il K i r o v accenna alla linea Petric-Nevrokop-Pasmaklà-Màstanli-Svilen-grad-Malko Tarnovo : non vedo motivi per respingerla, ma va avvertito che su questo settore, venuto alla Bulgaria dopo le guerre balcaniche, ed anche sotto altri aspetti ancora non ben conosciuto, non si posseggono dati di osservazione così copiosi, da veder chiaro come vorremmo; perciò la delimitazione proposta viene accolta come provvisoria, in mancanza di meglio. Giovandoci degli elementi fin qui raccolti e con i criteri esposti nelle pagine che precedono abbiamo costruito la qui unita cartina delle zone climatiche, che si estende naturalmente anche alle regioni finitime al territorio del regno : la discussione già fatta basta a chiarire, crediamo, le denominazioni adottate, e, in parte, diverse da quelle del K i r o v , sulle quali è per- ii) Questo è vero tanto per le precipitazioni che per i regimi termici. In netto contrasto con la zona litoranea, le isoiete indicano un lembo più asciutto fra Aitos ed Elhovo, a poca distanza dalle sponde dell’Eusino. D’inverno tutta la valle del Tundza fino alla frontiera rientra in una fascia a temperature inferiori allo 0°, salvo un piccolo tratto verso Sliven, dove l’influenza mitigatrice del Mediterraneo arriva Però attraverso il bacino della Marica.