— 241 — nubio, questi fiumi non ricevono più che il tributo di magri torrentacci, a secco per la maggior parte dell’anno; di qui il fatto caratteristico che la portata di quasi tutti gli affluenti bulgari del Danubio si riduca nella loro sezione terminale in confronto ai tratti superiori. Nonostante queste ed altre poco favorevoli condizioni, l’influenza che i fiumi stessi hanno esercitato ed esercitano sul popolamento appare decisiva. Anche dove non tracciano vie naturali di comunicazione in ogni senso, offrono pur sempre i luoghi più adatti, e perchè forniti d’acqua e perchè ricchi di fertile suolo alluvionale, agli insediamenti umani. Questi infatti si dispongono in prevalenza nelle loro valli, rifuggendo le aride zolle interposte fra fiume e fiume e le impervie alture della fascia pedebalcanica, con tendenza naturalmente ad evitare, nelle zone marginali prossime al Danubio, i fondi delle docce, facilmente sommersi nelle rapide piene primaverili ed in parte occupati perciò da specchi palustri. 5. Neppure uno dei tre fiumi, la Marica, il Mesta e 10 Struma, che, attraversando la Bulgaria meridionale, finiscono all’Egeo, rientra tutto nei confini del regno : mentre questi correvano, prima del trattato di Neuilly, lungo l’intero corso della prima e tornavano a toccare 11 secondo nell’ultimo suo tratto fino alla foce, la sistemazione conseguente alla grande guerra ha privato da questa parte il paese del suo naturale sbocco verso mezzodì, lasciando alla Grecia le sezioni terminali di tutti e tre i fiumi. Sceso per due rami dalle elevate groppe del Vitosa, sul rovescio meridionale del Cerni Yàrh, lo Struma (1), (1) Lo Struma, il cui nome tracio — dalla rad. indoger. sru=scorrere, Per la quale cfr. Tomaschek (W.) - op. cit., p. 99, 6Ì conservò anche