— 188 — e 22% rispettivamente); tuttavia l’escursione dei minimi e dei massimi dalla media mensile non è ancora così elevata come nei regimi marittimi veri e propri, ed anche il rapporto fra le « punte » e la media dell’anno resta sempre inferiore a 100% (98 ad Orta Kioi, 75 a Ljubimec). Non meno visibile è l’influenza mediterranea in Petric, al fondo di un basso e svasato allargamento della valle dello Struma; qui, anzi, il massimo primaverile quasi si ecclissa (una piccola inflessione è tuttavia in aprile) e quello invernale si divide in due « punte », la prima e più notevole fra ottobre e novembre, la seconda fra gennajo e febbrajo, divise da un sensibile deprimersi della curva pluviometrica in gennajo; il minimo principale coincide nondimeno sempre col periodo estivo, fra agosto e settembre. Ne consegue che la piovosità invernale (28%) è leggermente inferiore a quella autunnale (30%); l’estiva scende però ad un valore assai basso (15%), perchè l’escursione del massimo dalla media annuale si eleva al 134% (nei regimi propriamente marittimi dal 150 al 230%) (1). Accanto alle influenze mediterranee, appaiono dunque attive quelle del clima continentale (la depressione pluviometrica del gennajo va infatti messa in rapporto col comportamento proprio delle vicine conche interne della Bulgaria occidentale). Fino a quando poi le condizioni locali possano riflettersi sull’andamento delle precipitazioni, lo indica bene il diagramma di Nevrokop, nella valle del Mesta, e non molto di più di Petric lontana dalla riva setten- (1) Cfr. Bandini, (A.), loc. cit., e confronta il diagramma di Petric con quelli compresi nelle figg. 8 e 9 dello studio del Bandini stesso.