— 86 — vegetale e in tempi per giunta lontanissimi, ma fu relativamente facile l’inseddamento di uno stesso popolo sui due versanti della catena. Altra ragione, vien fatto di pensare, per cui non deve apparire in definitiva illogico che i Balcani abbian dato il nome alla così detta penisola, della quale, secondo s’è accennato, questa indecisione di caratteri è uno dei tratti distintivi meglio evidenti. 3. Tutto il territorio a N. dei Balcani costituisce un settore largamente aperto agli influssi settentrionali. Settore di transizione, come si è detto, in cui le linee orizzontali finiscono, in complesso, col prevalere tanto più, nel disegno del paesaggio, quanto più si scende verso il Danubio, sì da ricordare ad un tempo l’Europa centrale e le steppe pontiche, alle quali due zone ci richiamano con pari evidenza i caratteri climatici e fito-geografici. Morfologicamente, la regione si scinde in due fasce parallele : a N. il vero e proprio tavolato danubiano, con la sua tipica copertura di terreni di riporto; a S. il vario plesso collinare che forma come a dir la sutura fra quello e il rilievo balcanico. Il limite fra l’uno e l’altro è difficile a tracciarsi in modo netto; aU’incirca si può stabilire lungo una linea quasi parallela al Danubio., che dal Kamcija per Tàrnovo e Lovec si spinge fino alle propaggini settentrionali dei monti di Belogra-dcik e di qui per Kula finisce al Tirnolc. Oltre che morfologico, il limite è climatico (precipitazioni) e filogenie©: a N. la steppa, a S. il bosco; e, fino ad un certo punto anche idrografico, in quanto al fitto reticolo di corsi d’acqua che intaglia la zona meridionale, si sostituisce, a N., la serie regolare delle poche valli maggiori, press’a poco tutte parallele nel loro tronco terminale,