728 Accordo Tittoni- Venizelos [17.vm.19] ni alleate, e che continuerà, in quanto possibile, l’opera del Consiglio Supremo economico. La delegazione jugoslava ha chiesto a fine luglio d’istituire una sua base a Fiume per i rifornimenti civili e militari della Jugoslavia, ma la richiesta è stata respinta dal Consiglio Supremo dei Cinque. Si è parlato di un nuovo progetto americano concernente Fiume e di nuove trattative francesi ed inglesi con Tittoni. Ma non c’è nulla di nuovo. La commissione d’inchiesta, di cui fa parte il generale Robilant, ha lavorato indefessamente, interrogando più di 800 testimoni. Ha lasciato Fiume l’8 agosto. Sapremo presto le sue conclusioni. Il testo completo delle condizioni di pace, consegnato agli austriaci il 20 luglio, ha provocato a Vienna le stesse vivaci reazioni che a suo tempo il progetto della pace di Versailles provocò a Berlino. Il cancelliere Renner ha lasciato sdegnatissimo Saint Germain, assicurando che non avrebbe firmato. Ma poi sono corse trattative, e Renner è tornato a Saint Germain, dopo che la delegazione austriaca aveva consegnato alla conferenza un controprogetto. Si sta discutendo questo controprogetto. In Italia vi sono state minaccie di sciopero generale, che doveva estendersi anche alla Francia e ad altri Paesi, ma i segretari della confederazione generale del lavoro francese, Jouhaux e Dumoulin, hanno fatto sapere alla confederazione italiana che non approvano il movimento politico, evidentemente privo di serie basi. Cosi lo sciopero generale italiano, che doveva iniziarsi con uno sciopero ferroviario, è fallito. Vi furono solo scioperi parziali tosto repressi. Nitti aveva vietato le riunioni. Il Parlamento italiano ha continuato i suoi lavori per la riforma elettorale, che è stata approvata. Esso si è chiuso il 12 corrente e dovrebbe essere presto riaperto. Tittoni segue una politica di accordi. Ha concluso un importante accordo con Venizelos, delimitando le sfere d’influenza in Asia Minore. All’Italia è assicurata la vallata