— 117 — riflessi determinati da queste nell’insediamento umano. Impervio e compatto è solo il primo tratto, dal Kadijica (1900 m.), dove si può far terminare il Males, allo Hasan pasa (1495 m.). Più a N. il nucleo cristallino è nascosto da due potenti fasce di terreni paleozoici, determinanti dai due lati un lembo di triassico, che si lega, oltre le deposizioni paleogeniche del bacino di Kjnstendil, alla zona coeva della Bulgaria occidentale, dove il massiccio rodopico si salda all’arco balcanico. La linea di cresta, che nella sezione meridionale del gruppo del Vlahina non scende mai al di sotto dei 1400 m., si deprime abbastanza rapidamente col dilatare dei meno resistenti scisti paleozoici, che il metamorfismo ha ridotto di regola a mi-cascisti ed a gneiss, e dei calcari del trias medio, intercalato di frequente da argille e marne scistose (Dirderi-ca 1191 m.). Ben altre le condizioni nel contiguo Osogovo, fra la conca di Kjustendil, l’alto Struma e i corsi del Bregal-nica, del Pcinja e del Dragovistica (1). Anche in questa, che è una delle masse montuose più notevoli della Bal-cania, tornano a prevalere scisti cristallini e rocce paleozoiche iniettate di giovani rocce eruttive, con le quali è da mettere in rapporto l’esistenza di vene di metalli utili, m primo luogo la galena argentifera e il rame. Carattere morfologico dominante resta la presenza di vecchie su-perfici, che corrispondono su per giù all’altezza media ( + 1600 m.) del massiccio, e nelle quali si adergono a mo’ di cupole e domi le massime elevazioni. Queste, correndo in parte lungo la linea di confine (Baltasnica 1990 m.), in parte dai due lati di questa (Begbunar (1) La bibliografìa relativa è molto copiosa. Come sguardo d’assieme resta ottimo il già ricordato Jankovié, in CviJic (J.), Grundlinien der Geographie etc. cit., pp. 172 e segg. Di carattere divulgativo, ma ricco di notizie, è il libro del Deuradev (P.), Osogovo (in bulgaro), Sofia 1927.