— 62 — stri, che le deposizioni plioceniche dovevano poi più o meno completamente colmare e di cui alcuni rappresentano una preziosa riserva di combustibile (Pernik, Ba-domir, Bobovdol, alla Marica ecc.). Sulle assise cretacee della Bulgaria settentrionale, come pili a N., in tutta la pianura valacca si distese, durante il quaternario, la tipica cappa di lóss (1) che tuttora le ammanta : ormai, però, in modo discontinuo, avendo l’erosione dei maggiori corsi d’acqua che dai Balcani scendono al Danubio intaccato con relativa facilità questa coltre prottettiva, mantenutasi invece più compatta sull’altra sponda del fiume. Di contro alla modesta importanza assunta in questa parte della Balcania dall’espansione glaciale — tracce glaciali (laghi, circhi), si rilevano solo nelle zone più elevate dei Rodopi, del Rila e del Pirin, secondo avremo modo di chiarire più innanzi (2) (1) Mi limito a ricordare il Mss fra le tracce del quaternario, per la sua maggiore importanza morfologica e per l’estensione e la potenza (fino a 150 m. tra l,om e Orehovo) dei sedimenti. Si potrebbero tuttavia mettere in nota anche i depositi calcarei (travertino) e tufacei e sopratutti le dune. Nella zona prossima a Mesemvrija il paesaggio ne riceve un’impronta caratteristica ; ma l’area ricoperta da dune resta relativamente ristretta e limitata alla fascia costiera dell’Eusino. La formazione di questi apparati è in rapporto, oltre tutto, con l'apporto di sedimenti minuti e copiosi dei fiumi sfocianti a N. di Burgas. e di venti che soffiano nella zona e sopratutto con le condizioni determinate dalla tettonica (valli affogate, cimosa litoranea). Cosi si spiega perchè potenza ed estensione delle dune vengano riducendosi a S. di Burgas, (2) Per queste tre zone non v’è ormai possibilità di dubbi; le ricerche del Louis — di cui sarà fatto cenno più avanti — hanno però dimostrato, contrariamente a quello che si ritenne fino a poco tempo addietro, che il maggior centro di glaciazione della penisola balcanica è da localizzare nel gruppo del Pirin, e non già sul Rila. Sul lato settentrionale il limite delle nevi tocca i 2200 m.; sul lato opposto 2300-400 (Rila: 2250-2300); efr.Louis (H.): Morphologische Studien in Sùdtvest-Bulgarien, Stuttgart, 930, pp. 105 e segg.