WT’T' ‘«’"i — 323 — bljak quello che guarda la Bulgaria; ma nella zona montana s incontrano quasi dovunque consorzi di Fagus silvático, di bosco misto e di conifere, che ricordano le a-naloghe associazioni dell’Europa centrale. La vicinanza del Mediterraneo si rende palese solo nelle aree marginali, verso la Macedonia e lungo il crinale che segna il confine: come il passaggio dall’un tipo all'altro si realizzi, è ancora imperfettamente noto. Non va dimenticato, da un punto di vista più generale, che l’area ro-dopica ha rappresentato una zona di rifugio per molte specie provenienti dall’Asia minore, ed in pari tempo il punto di partenza di migrazioni che hanno esteso largamente le sue parentele floristiche. Questo è però vero soprattutto per specie alpine e d’alta montagna, tali da esercitare in realtà scarsa influenza sul tipo del paesaggio. L’area della regione botanica che possiamo comprendere sotto il nome dei Rodopi si aggira intorno ai 20 mila Kmq., di cui poco più della metà rientrano nei confini della Bulgaria attuale (1). Molto minore importanza hanno infine i lembi di questa che appartengono a regioni fitogeografiche proprie degli altri Stati balcanici. L’estremità sudorientale del bacino della Marica, meglio che alla Bulgaria meridionale, può dirsi appartenere alla regione tracia, e più o meno larghe strisce del confine occidentale, alla macedone, ma si tratta in realtà di piccoli territori di transizione, i cui caratteri, specialmente nel secondo caso, sarebbe disagevole distinguere da quelli delle regioni finitime. Per ciò che riguarda la Tracia orientale, del resto, è probabile che una migliore conoscenza dello Strandza e delle zone vicine conduca ad estendere alquanto verso O. i limiti della regione che ne prende nome. (1) Il Tumuli. (W. B.i - loc. rii., calcola 7.800 miglia quadrate. 21