— 99 — jiarsi da Stara Zagora o da Haskovo, manca dell’unità idrografica che è nell’alto bacino del fiume. Questa seconda sezione è attraversata dia N. a S. dal corso del Sazia Dere. il quale segna il punto più basso della sua porzione settentrionale. Meglio che una pianura, essa corrisponde ad un territorio collinare a larghe ondulazioni, tutto groppe e avvallamenti, inclinato in complesso verso S. e chiuso ad E. dai bassi rilievi che accompagnano il corso inferiore del Tundra. Anche il paesaggio è diverso : col prevalere delle influenze steppiche e il diminuire delle precipitazioni, la regione assume un aspetto sempre più triste e monotono che preannunzia già gli aridi ripiani dello Strandza, e l’arsiccio bacino dell’Ergene. Terreni fertili anche questi, ma in cui predomina ormai quasi esclusivamente la coltura cerealicola, e persistono più attive le traccie della lunga dominazione ottomana. Il modesto rilievo che fronteggia il basso Tundra (Melik Baba 499 m.; Cakir Baba 518 m.) non rappresenta se non un avanzo del più antico nocciolo cristallino di cui faceva parte insieme coi Rodopi e la massa gneis-sica del Saltar Planina, chiusa fra Tundra e Marica, a S. di Jambol (Büyük Kale 823 m.) (1). Più a destra il nucleo stesso emerge di nuovo nello Strand^a Planina, che si distende parallelo al litorale eusino : fascia gneis-sico-cristallina anche questa, con ampie masse intrusive e calcaree, che volge al mare il suo fianco più erto e declina dolcemente verso il Tundra e l’Ergene. La por- fi) Cfr. Ischibkoff (A.), op. cit., I, p. 59. La carta austriaca al 200 mila [44° 42° Adrianopel] non ha questo toponino (Büyük kale (boyiik qal'a) in turco: « grande fortezza, ma è probabilmente la stessa cosa che il Kod2a Jakubli qui ricordato con la quota m. 824, poco a S. di Kavaklii. L’altezza di questo lembo roccioso sovrasta però di molto il livello medio della regione, che oscilla fra i 500 e i 600 m. nel suo magine più elevato, volto al Tundía.