— 212 — sottratte alla circolazione superficiale. Non meno dannosa è infine la condizione opposta, che si verifica durante la stagione delle piogge, quando la maggior parte di queste correnti, gonfiandosi per l’improvviso apporto di liquido, inonda facilmente le zone depresse, dove i letti sono più instabili: ai danni, già considerevoli, si aggiungono quelli dovuti all’intensa azione erosiva che le acque di dilavamento esercitano, com’è noto, sui pendìi vallivi, ai quali asportano la preziosa cotica di terreno coltivabile. 2. I fiumi che mettono foce direttamente nell’Eusino hanno per lo più corso breve e deflusso molto irregolare, ed impantanano poi, come s’è accennato, nel loro tratto terminale, dove le valli, in parte affogate, son chiuse verso il mare da lagune o sbarrate da cordoni di dune. Con un bacino di 5146,5 kmq. il Kamcija (1), che ha una lunghezza di poco superiore (244,4 km.) a quella dell’Arno, divide i Balcani orientali dalle zolle carsiche che si stendono a S. della frontiera romena; ma, sebbene rappresenti il congiungimento più breve fra il litorale eusino e l’altopiano calcareo di Sumen, che fu sino ab hntiquo uno dei più notevoli centri d’attrazione demografica della Bulgaria, è seguito solo nella parte media del suo corso da vie di comunicazione d’interesse locale. Alle sfavorevoli condizioni del suo sbocco in mare, la bassa valle del Kamcija aggiunge lo svantaggio d’essere poco adatta al transito e pel suo rivestimento vege- (1) Gli antichi lo conobbero col nome di Ilàvuooi;, Ilavuoaó? o II#V' v£ao; , che secondo il Tomaschek (W.), Die alten Thraker, II, >n <> Sitzungber. d. Philosoph. histor. Classe d. Akad. d. Wissensch. Wien » 131 (1894), p. 94, si riconnette ad una radice sanscrita che vale « Pa' lude, acquitrino ».