— 70 — Più soddisfacente, per chi voglia formarsi un’idea chiara del diverso carattere di queste regioni, è ricorrere all’esame delle condizioni morfologiche, tenendo conto, dov’è il caso, anche di quelle del clima e della vegetazione, che del resto non possono immaginarsi dissociate da quelle. Quando si prescinda da un’analisi troppo minuta delle forme del rilievo, è preferibile sostituire allo schema cui si è accennato ima triplice partizione, ordinata secondo l’architettura orotettonica. A N., dal Ti-mok al Danubio e tra questo e il piede dei Balcani, si distende il piatto tavolato corrispondente al blocco cretaceo della Bulgaria settentrionale, sollevantesi a gradini verso il margine montuoso interno e continuato, senza questo margine o con diverso carattere, nel Deli Orman e in Dobrugia; a S. l’ampia cerchia dei Bodopi e dei rilievi che li fronteggiano verso settentrione delimita tutta una serie di bacini, di cui il maggiore, quello della Marica, largamente aperto verso l’Egeo, è sbarrato verso E. da da un modesto paesaggio collinare, che s’inclina verso il Mar Nero e culmina a S. nello Stramba. Fra le due regioni, la lunga striscia dei Balcani, più ampia alle due ali, che si salda a occidente, attraverso il caratteristico paesaggio dei bacini interni centro-balcanici, alle regioni finitime della Morava, dell’alto Struma, e del pubblicazione citata, i dati analitici relativi a questa ultima partizione. È facile accorgersi che le tre maggiori regioni corrispondono, grosso modo, anche alle grandi unità storiche: il principato bulgaro (Bulgaria settentrionale), la Rumelia orientale (Bulgaria meridionale), e le pro-vincie occidentali ex-turche (Bulgaria di SO.; questa tuttavia un po’ più ampia perchè aggiuntevi le regioni già comprese nel principato bulgaro, a S. dei Balcani). Sono costretto a rilevar questi accenni perchè indicazioni di tal genere passano tradizionalmente da un libro all’altro, ingenerando facili confusioni.