— 59 — piede dei Balcani, a S. dei quali, fra Nisava e Strmna, sembra continui la serie contemporanea di terreni mèssi a nudo nel solco della Morava. Tutta la Bulgaria settentrionale costituisce, come si è accennato, un immenso blocco di terreni cretacei per la maggior parte calcarei : calcari compatti, scistosi e argillosi alternano, là come altrove, con marne ed arenarie; oltre l’arco dei Balcani, nelli Sredna Gora, nel Sarnena Gora e nello Strand^a, il flysch segna il passaggio alla serie eocenica. Naturalmente, dove l’intensità dei successivi corrugamenti è stata più debole e meno attiva l’erosione dei corsi d’acqua, la coltre sedimentaria ha potuto mantenersi più spessa : di qui il contrasto che si nota nel versante S. del rilievo balcanico, dove il cretaceo riappare soltanto in corrispondenza della più depressa sezione orientale. Come, e forse più ancora che durante il giurassico, si ebbero nel medio cretaceo e particolarmente innanzi il cenomaniano intensi disturbi tettonici, alla cui durata probabilmente assai considerevole dovette corrispondere un lento moto orogenetico, che si continuò senza dubbio fino al chiudersi del mesozoico. Ne è prova la vivace attività eruttiva di cui rimangono tracce nella Bulgaria meridionale: da Burgas a Nova Zagora, s’ad dello Sredna Gora, nel bacino di Sofia e nella regione dello Strandza. L’eocene appare con tipiche formazioni di calcare nummulitico (luteziano) presso Vania, poggia su ambedue i lati dei Balcani, si allarga in Dobrugia e presenta a Haskovo (dove marne sabbiose, arenarie e conglomerati riposano trasgressivamente sopra gli scisti cristallini) una facies alquanto diversa dalle precedenti, perchè simile, secondo sembra, a quella della coeva zona occidentale della Balcania (Dalmazia, Erzegovina) (1). (1) Anche nei terreni eocenici l’elemento predominante è il calcare,