[24-11.18] Difettano grano e carne 57 più tempo di discorsi, e la Camera vota improvvisamente le vacanze, dopo aver confermato la fiducia al Governo con 340 voti contro 44. 24 Febbraio. La giornata parlamentare di ieri ha fatto comprendere a tutti come sia impossibile sottrarsi alle dure necessità della guerra. Vengono a trovarmi senatori e deputati, interessandomi alle spinose questioni del riso, dell’olio, delle fabbriche di dolciumi paralizzate. Ma sono tutti molto ragionevoli. 25 Febbraio. Continuano le visite di autorevoli parlamentari. Durante la mia assenza è stato compiuto il censimento del grano al 25 gennaio. C’è meno grano del previsto. Gli agricoltori non hanno ubbidito ai decreti: o hanno consumato oltre il bisogno, o hanno venduto il loro grano alla popolazione non produttrice. Si è dovuto cosi regolare il consumo per tutti, introducendo la tessera di macinazione. Ordino di estenderla a tutti i comuni del Regno. La situazione è grave anche per ciò che riguarda la carne. L’esercito consuma 150.000 capi al mese, e il patrimonio zootecnico è fortemente ridotto. Devo provvedere con la massima energia ad aumentare le importazioni di carne congelata ed a ridurre il consumo alla popolazione civile. Qjuesto non deve essere maggiore del 30 per cento di quanto si consumava ante guerra, con una riduzione cioè del 7° per cento. Ha avuto luogo a Londra la conferenza socialista dei paesi alleati. I socialisti ufficiali italiani, rappresentati da Modigliani e da Schiavi, hanno fatto dichiarazioni vergognose. Sono stati smentiti dai socialisti italiani interventisti, e sono rimasti soli a votare contro il proseguimento della guerra.