PREFAZIONE IA storia della partecipazione italiana nella guerra mon--J diale e nelle trattative di pace, per qualche tempo falsata da interessate deviazioni e da colpevoli reticenze, si viene illuminando sempre meglio, man mano che il tempo accumula i materiali autentici e allontana o attenua le ragioni oblique delle mistificazioni. Questa storia apparisce ormai in tutto il suo rilievo, come fattore di primaria importanza, sia nello sviluppo della guerra e nella determinazione della vittoria, sia nei lunghi dibattiti per la formazione dei trattati di pace. La guerra sulla fronte italiana, tra il maggio i giß e il novembre igi8, si rivela tra le più aspre e sanguinose del conflitto mondiale; e, attraverso le testimonianze eloquenti di autorevoli capi degli eserciti nemici (mi riferisco, principalmente, alle memorie di Ludendorff e a quelle particolareggiate delVArciduca Giuseppe d’Ab-sburgo), si dimostra come elemento decisivo della vittoria, in quanto ha portato alla distruzione di « uno dei più potenti eserciti del mondo » e a scoprire irrimediabilmente il fianco delV avversario più poderoso e più tenace. Quanto alle lunghe e difficili trattative di pace, risulta sempre più evidente che i negoziatori italiani, se anche inascoltati o sfortunati, si adoprarono sempre a suggerire le linee di una pace giusta, che avrebbe dato tranquillità ed equilibrio all'Europa, e ad impedire quegli eccessi, quegli er- II