64 Consiglio interalleato dei trasporti marittimi [io.iii.i8] paticissimi, sembrano sempre in disaccordo e si completano meravigliosamente. Il viaggio passa presto e lietamente. 10 Marzo. Arrivo a Parigi e ne riparto subito con Loucheur, Clé-mentel e Claveille, quest’ultimo ministro dei trasporti. Arriviamo a Londra alle 22. I tedeschi lanciano puntate offensive di assaggio. I ministri francesi sono pieni di fiducia nelle loro truppe e nelle inglesi. Fanno grandi elogi dei primi contingenti americani entrati in linea. 11 Marzo. Alle 11,30 grande seduta dell’Interallied Maritime Trans-port Council perfettamente organizzato sotto la presidenza di Lord Robert Cecil e la direzione di Salter. La riunione è imponente. È il seguito delle riunioni pel tonnellaggio tenute in febbraio. Si distribuiscono le tabelle delle disponibilità mondiali e dei fabbisogni di guerra. Risulta che per soddisfare alle domande mancherebbero dieci milioni di tonnellate-viaggio, intendendosi per tonnellata-viaggio il prodotto del carico per la distanza in miglia del viaggio di andata e ritorno New York-Europa. La ripartizione delle flotte e dei loro viaggi appare dunque subito assai difficile. Ma l’impressione per l’organizzazione ottenuta è ottima. Io rappresento l’Italia, assieme all’on. Salvatore Orlando, commissario per le costruzioni marittime. 12 Marzo. Seduta con Beale del Wheat Executive per colmare le perdite dovute ai sommergibili, e conteggi complicati. Alle 11,30 ripresa dei lavori del Consiglio dei trasporti che alle 16 discute la prossima ripartizione del carbone,